The Bourne Ultimatum
Jason Bourne è impegnato a far luce sul suo passato e a vendicarsi di chi l’ha trasformato in una macchina per uccidere. Prima parte notevolissima, seconda decisamente deludente, per una pellicola che comunque è ben al di sopra della media…
Recensione a cura di ColinMckenzie
TitoloThe Bourne UltimatumRegiaPaul Greengrass
Cast
Matt Damon,
Joan Allen,
David Strathairn
The Bourne Ultimatum fa uno strano effetto. Dopo mezz’ora, hai l’impressione di vedere un quasi capolavoro. Dopo un’ora, conservi l’idea che sia un tipo di film che si vede ormai raramente. Dopo un’ora e mezza, inizi a stancarti per gli inseguimenti e per le scene interminabili. Alla fine, ti chiedi come sia possibile concludere la pellicola (e la trilogia) in maniera così superficiale e buonista (considerando anche il tono pessimista generale) e come mai la critica americana abbia potuto gridare compatta al capolavoro.
Paul Greengrass, inoltre, sembra proprio essere il regista dei sogni per i cinefili, quello che alterna mirabilmente progetti molto rischiosi e più autoriali come United 93 a prodotti di più largo consumo, senza vendersi l’anima e non far sentire lo spettatore un idiota. Qui il lavoro svolto è encomiabile, grazie anche alla bravura di operatori di macchina e di stunt. E anche il fatto di non essere rimasto travolto dai continui cambi di location (che hanno portato il budget a cifre impegnative) è notevole.
Insomma, The Bourne Ultimatum rimane sicuramente il prodotto blockbuster più intelligente dell’estate americana. Il fatto che sia tutt’altro che un capolavoro fa capire che oltreoceano qualche problema ce l’hanno…