Bottoms, la recensione
Una delle commedie più interessanti, esagerate e arrabbiate dell'anno è Bottoms. Emma Seligman conferma ciò che Shiva Baby aveva annunciato
La recensione di Bottoms, il film di Emma Seligman disponibile su Prime Video dal 21 novembre
Un piccolo equivoco consente a due ragazze lesbiche che non riescono a rimorchiare le eterosessuali che desiderano di affermare di aver passato un periodo nel riformatorio. Lì hanno menato e sono state menate, sono quindi delle dure e possono insegnare alle altre ragazze a combattere. L’idea di un fight club autorizzato dalla scuola è senza senso ma nel film accade la cosa più improbabile di tutte. Le due protagoniste diventano popolari grazie a questo fight club in cui insegnano quello che non sanno (menare) e da cui tutte escono piene di lividi, tagli ed escoriazioni ma felici.
Ma del resto tutto è sovradimensionato in Bottoms, anche la sua presa in giro del sessismo legato alle cheerleader (la cui coreografie consiste in una di loro che si bagna la maglietta e poi si mette a saltellare nell’approvazione generale). Questo è quello che rende subito il film vincente, un tono sopra le righe che dipinge un mondo esagerato in cui può esagerare anche con la scrittura, le conseguenze, la grande spremuta di sangue finale e in un certo senso far emergere idee, livori e stupidità reali in modi molto evidenti. Non c'è bisogno di ulteriori sottolineature per capire che questa è una persona che il cinema lo sa fare così bene da non temere di cambiarne le regole a proprio piacimento.