Bookbound Brigade, il metroidvania ambientato nel mondo della letteratura | Recensione
Nonostante l’eccellenza resti irraggiungibile, Bookbound Brigade è un ottimo metroidvania, appassionante quanto più si è amanti della buona letteratura
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Le premesse che animano la creatura di Digital Tales, studio nostrano impegnato anche nel campo dell’e-learning, innescano alla perfezione un’avventura ricca di citazioni e contenuti che potremmo definire colti, elevati, brillantemente e volutamente edulcorati con un po’ di sana ironia.
Alla base dell’epopea che vi vedrà protagonisti in questo metroidvania in due dimensioni, c’è naturalmente la scomparsa, il furto del preziosissimo volume, evento che mette in moto la brigata a cui accenna il titolo stesso, manipolo di impavidi paladini incaricati di riportare l’ordine dopo il caos scatenatosi in seguito all’efferato gesto.
Come è lecito aspettarsi, non si tratta di eroi senza volto, neofiti alle prime armi e assolutamente inesperti in materia di salvataggi e risoluzione di situazioni critiche. I protagonisti chiamati in causa sono Re Artù, Robin Hood, Dracula e altri volti piuttosto noti a chi è solito intrattenersi con romanzi più o meno recenti.
Contrariamente a quanto accade di solito, non si tratterà di alternare il controllo tra diversi avatar. Un po’ come visto con The Wonderful 101, controllerete l’intero gruppo di valorosi che potranno essere schierati in differenti formazioni, l’una più indicata di altre per permettere alla compagine di raggiungere la meta successiva.
Come ogni metroidvania che si rispetti, difatti, avrete a che fare con un level design particolarmente intricato, che vi costringerà a tornare suoi vostri passi, non appena sbloccherete nuove abilità o aggiungere alla brigata un eroe. Anche l’utilizzo di un pizzico di materia grigia si rivelerà fondamentale per comprendere come superare al meglio i passaggi più complessi.
Schierando i personaggi in colonna, per esempio, riuscirete a raggiungere più facilmente piattaforme sopraelevate. Posizionandoli in modo da formare una ruota, invece, li farete correre a perdifiato nelle discese più ripide. Si tratterà di capire quale configurazione è più efficace, avendo ben presente che il gioco non si farà alcuno scrupolo nel porvi di fronte a situazioni in cui dovrete cambiare al volo la formazione, sezioni particolarmente intricate in cui affinare un’elevata confidenza con il pad e sviluppare un tempismo quasi perfetto.
Bookbound Brigade è un gioco a tratti difficilissimo, quasi frustrante. Complici i moltissimi checkpoint, schiva solo per un soffio il pericolo di risultare fin troppo ostico, ma certi passaggi dovrete ripeterli decine e decine di volte prima di superarli con successo.
Il sistema di controllo, in questo senso, palesa qualche minuscola problematica. Non si tratta di mancanza di reattività o precisione, quanto di una non perfetta distribuzione dei comandi sul pad.
Al tempo stesso, una mappa dei mondi non sempre chiarissima, aumenta a dismisura il rischio di ritornare inutilmente sui propri passi, dovendosi sorbire sezioni tutt’altro che semplici, salvo poi scoprire che la strada ricercata era da tutt’altra parte.
[caption id="attachment_208261" align="aligncenter" width="1000"] Naturalmente anche i nemici che dovrete affrontare sono di un certo calibro.[/caption]
Anche il combat system lamenta qualche minuscola imprecisione, dimostrandosi fin troppo superficiale, favorendo un button mashing indiscriminato, sempre efficace ad esclusione delle battaglie con i boss, scontri in cui è invece necessaria tattica e arguzia per scovare i punti deboli da colpire per avere la meglio.
Problematiche senz’altro di un certo impatto, che fortunatamente non fanno deragliare un progetto, tra le altre cose, artisticamente ispiratissimo. Vagare per le tante ambientazioni che compongono l’avventura significa imbattersi in decine di citazioni. Anche i dialoghi tra i protagonisti della vicenda, carichi di riuscitissima ironia, rimandano continuamente alle proprie vite letterarie.
Inoltre, animazioni, scenari disegnati a mano, la stessa allegra brigata di cui prenderete il controllo denotano un livello di dettaglio ed una cura realizzativa davvero sbalorditiva. Complice la palette di colori scelta, sarete testimoni di uno spettacolo davvero soddisfacente, soprattutto giocando sul piccolo e nitidissimo schermo di Nintendo Switch.
Nonostante l’eccellenza resti irraggiungibile, Bookbound Brigade è un ottimo metroidvania, appassionante quanto più si è amanti della buona letteratura. Manca il guizzo ed in alcuni ambiti si denota un utilizzo disfunzionale delle idee messe in ballo. Ciononostante, gli irriducibili del genere avranno pane per i loro denti, soprattutto se non sono soliti scoraggiarsi di fronte a sezioni platform particolarmente complesse.