Book of Death - Il Libro della Morte, la recensione
Abbiamo recensito per voi Book of Death - Il Libro della Morte, pubblicato da Edizioni Star Comics
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Questa bambina di soli undici anni ha inoltre creato una frattura all’interno della squadra Unity, già minata dalle recenti vicissitudini: Gilad, infatti, è intenzionato a difendere Tama con la vita, certo della sua innocenza; Ninjak, Livewire e X-O Manowar vogliono invece consegnarla alle autorità e mettere fine alle tremende atrocità che stanno devastando la nazione. Seguirà un viaggio itinerante alla ricerca della vera causa di questi delitti strettamente collegato alle sorti del pianeta e alla sopravvivenza dell'umanità intera.
Senza troppi preamboli veniamo catapultati in medias res, con la situazione già compromessa. Venditti non si preoccupa infatti di introdurre Tama, i motivi che l’hanno spinta a viaggiare nel presente, né la maniera in cui è riuscita a raggiungere Gilad: la corsa contro il tempo è già partita e il lettore non deve fare altro che lasciarsi condurre in un'avventura on the road scorrevole, ma non priva di difetti.
Questo snodo così importante per l’Universo Valiant non rende onore all’elevata qualità delle serie regolari, ma trova in Robert Gill e Dough Braithwaite due buoni interpreti: entrambi dotati di uno stile realistico, il primo si fa notare per un tratto decisamente spigoloso e sintetico (i segmenti ambientati nel presente), il secondo per forme più plastiche e sinuose (le scene futuribili). Soluzioni a tutta pagine dal grande impatto visivo si alternano a sequenze giocate su primi piani espressivi.
Il tutto è valorizzato dagli ottimi colori di David Baron e Brian Reber: le tavolozze dei due coloristi passano da tonalità calde e luminose per le ambientazioni all’aperto, ad altre più oscure e sulfuree, creando un forte contrasto decisamente d'impatto.