Book Club - Tutto Può Succedere, la recensione
In Book Club quattro amiche che parlano di sesso, vivono storie d'amore e godono della propria età invece di farsene abbattere
A giudicare dalla prima parte sembra che sia la colonna sonora il personaggio principale. Ha la maggior parte del minutaggio e il volume più alto. Attraverso l’uso che viene fatto di musiche molto ordinarie ma anche caratterizzate bene e con forza, Book Club - Tutto Può Succedere scandisce i propri tempi. La colonna sonora alleggerisce tutto, fornisce ritmo e aiuta le 4 interpreti a non mollare la presa sulle loro 4 storie. Proprio come Sex And The City infatti anche loro vivono indipendenti le une dalle altre (e c’è la voce fuoricampo di una di loro a narrare) per poi confrontarsi di continuo. Non è la storia della loro amicizia, ma quella del loro (inaccessibile) mondo.
In questo mondo da favola, fatto di interni ricchissimi, grandi auto e tenori di vita impensabili gli over 60 sono i protagonisti del mondo, almeno quelli che somigliano ai protagonisti. Perché di quando in quando compaiono anche coetanei delle protagoniste mostrati come zombie e loro li guardano con disprezzo, come se non li riguardassero. Avvizziti, rimbambiti, decrepiti e malati sono spesso al margine dell’inquadratura, promemoria di quel che dovrebbero essere e non sono, o forse di quel che temono per sé Il film sembra quasi dire che è una scelta non essere così e che disprezzarli vada bene, come del resto guarda con ridicolo a tutti gli under40 che compaiono anche per errore. Concierge, insegnanti, nuove fidanzate di vecchi mariti, hostess…