Blue vol. 2: Capitolo finale, la recensione

In un futuro troppo simile al nostro presente vive Aqua, un’adolescente carina e spigliata. Le giornate della ragazza trascorrono uguali a quelle dei suoi coetanei, scandite dalle lezioni a scuola, dalle cotte e dai pomeriggi a spasso con l’amica del cuore, che nel suo caso si chiama Cat. Il sopraggiungere delle prime trasformazioni fisiche sancisce il definitivo abbandono della fanciullezza da parte di Aqua e l’ingresso in una nuova fase estremamente delicata. È però qualcos'altro, di ben più anomalo, che sta sconvolgendo la sua vita.

Come abbiamo avuto modo di apprendere leggendo il primo volume di Blue, opera di Angela Vianello, la protagonista ha visto il suo corpo mutare profondamente con l'apparizione - tra le altre cose - di branchie all’altezza del collo e pinne lungo il corpo; rinchiusa presso la clinica della dottoressa Beatrix, deve ora fare i conti con la dura realtà: quei segni sono sintomatici di un cambiamento più profondo di quanto pensasse, al quale non sembra esserci rimedio.

Il secondo cartonato dell'ambizioso progetto edito da Shockdom arriva a quasi due anni dal precedente. Se nel primo appuntamento l’autrice trentina delineava una vicenda drammatica incentrata sull’adolescenza, qui decide di inglobare nuove tematiche che permettano alla storia di compiere un ulteriore salto di qualità e imporsi per la disarmante delicatezza con la quale vengono trattate.

Dimostrando una padronanza del medium e una sensibilità fuori dal comune, la Vianello ci conduce in un racconto di grande bellezza in cui sentiamo sulla nostra pelle tutto il dolore che le sue pagine sprigionano. Nel procedere con la lettura non possiamo fare a meno di restare catturati dall’incredibile drammaticità della vicenda, seguendo un’adolescente che si vede strappare il futuro da una malattia misteriosa e debilitante. Eppure, la patologia che improvvisamente è giunta a spezzare la fragile esistenza di Aqua non è nulla in confronto a quel che l'ha scatenata.

Come in un gioco sadico, man mano che si dipana la vicenda, la ragazza scopre cosa si nasconde dietro la maschera che per anni hanno indossato i suoi genitori, e nel fare questo comprende quanto tutto ciò che la circonda non sia nient'altro che una menzogna volta a celare agli occhi della popolazione la diffusione di un letale morbo. Sprofondiamo così insieme a lei in una condizione di forte disagio e malinconia, e la sola cosa che supera la nostra compassione è l'ammirazione per lo stile asciutto dalla Vianello.

Il ritmo cadenzato permette di godere dell'ampia varietà di sfumature che l'autrice applica al racconto, con tavole emotivamente devastanti costruite ad hoc per colpire allo stomaco il lettore. L’estrema cura con la quale l’autrice caratterizza ogni pagina contribuisce a rendere oltremodo espressivi i vari passaggi, trasformando ogni singola vignetta di Blue in una piccola gemma fumettistica dal sapore orientale.

Siamo pronti ad affrontare altri lunghi anni di attesa per leggere prove del livello di Blue, opera di rara bellezza che unisce a una componente artistica di notevole valore una scrittura ispirata.