Bloody Park, la recensione

Bloody Park è una storia intrigante e feroce da cui emergono, inaspettatamente, malinconia e umanità

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Tra le proposte più interessanti che Edizioni Inkiostro ha portato all'ultimo Comicon c'è senza dubbio Bloody Park, presentato alla fiera da Franco Trentalance, attirando l'inevitabile curiosità del pubblico. L'ex porno divo e il regista Marco Limberti sono infatti gli autori de Il guardiano del parco, romanzo edito da Pendragon nel 2017, da cui è stata tratta la graphic novel in questione, affidata a due veterani del Fumetto come Andrea Cavaletto e Gero Grassi.

L'opera originale, un thriller dai forti connotati horror, si addice alla perfezione alla linea editoriale della casa editrice abruzzese, in quanto incentrata su uno spietato assassino noto nel deep web come The Butcher: uno pseudonimo più che meritato, dato che il serial killer è solito macellare le proprie prede, una volta catturate.

"Una storia intrigante e feroce, sottesa da un leggero velo di malinconia da cui trapela un'inaspettata umanità."Nella sua mostruosità, tuttavia, l'uomo si attiene a una sorta di codice etico, arrivando ad anestetizzare le vittime prima di torturarle e ucciderle. The Butcher non compie questi efferati delitti per cattiveria o sadismo: si ritiene una professionista, un regista di snuff movie che realizza personalmente e poi vende in rete. Anche la predilezione per le donne che diventano le "attrici" dei suoi film non è dettata da una particolare morbosità, bensì dal fatto che i video con protagoniste femminili sono più richiesti.

Franco – che oltre al nome, nel fumetto ha anche le fattezze di Trentalance – è certamente un folle psicopatico, ma non un misantropo o un misogino. Nella vita di tutti i giorni cura amorevolmente e con passione un vasto parco naturale situato nei pressi dell'incantevole località di Mozzano, nell'Italia centrale. È qui che giunge la giovane e bella americana Alba Scott, per raccogliere materiale per la tesi che sta preparando all'Università di Firenze. Inevitabilmente, la ragazza attira le attenzioni di The Butcher, con la vicenda che assumerà sviluppi spiazzanti.

Da un soggetto di indubbio valore, Cavaletto, con la scafata esperienza e il talento che lo contraddistinguono, confeziona una sceneggiatura disinvolta, godibile e dall'impatto assicurato. Dal canto suo, Grassi dà sfogo alle chine, liberando un tratto intenso, potente e pulito che ci regala tavole di grande intensità emotiva e carica sensuale.

Il prodotto finale è una storia intrigante e feroce, sottesa da un leggero velo di malinconia da cui trapela un'inaspettata umanità, in puro stile Ink.

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