Bloodshot - Libro 3, la recensione

Pur rinunciando a un approfondimento del protagonista, il terzo volume della nuova serie di Bloodshot continua a conquistare con la sua preminente componente action

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Bloodshot #0, anteprima 01

Continuiamo a seguire la nuova serie dedicata a Bloodshot scritta da Tim Seeley. Nel terzo volume edito da Star Comics, abbiamo la possibilità di leggere il numero #0 della testata (pubblicato negli Stati Uniti nel febbraio del 2020) e i numeri #7/9, che presentano l’arco narrativo intitolato Bruciati partito a marzo e conclusosi a ottobre a causa dell’emergenza Coronavirus.

Come ormai dovreste sapere, il protagonista della testata è frutto degli esperimenti del Progetto Spirito Nascente, una società decisa a creare un’arma letale: grazie ai miliardi di naniti che circolano nel suo corpo, il Nostro è in grado di portare a termine le missioni più difficili. Per non dire impossibili. Dopo aver pagato un prezzo altissimo per tutte le centinaia di vittime mietute nel corso degli anni, Bloodshot ha deciso di ritirarsi e condurre una vita anonima, lontano dalla morte e dalla devastazione. Nonostante tutto, lo troviamo ancora impegnato nella sua sfida alla Black Star e ai Bruciati: questa volta, però, deve vedersela contro delle incredibili e mostruose divinità, pronte a spazzare via dalla Terra ogni forma di vita.

"Pur rinunciando a un approfondimento del protagonista, il terzo volume della nuova serie di Bloodshot continua a conquistare con la sua preminente componente action"Se avete apprezzato la gestione Seeley della serie fin qui, di sicuro troverete questo terzo volume una lettura convincente e godibilissima. La trama si dipana lineare, avvincente, ricca di azione e colpi di scena. Sin dalle prime battute di questa run, infatti, è apparsa evidente la volontà di azzerare quanto di buono visto nel precedente lavoro di Jeff Lemire per puntare sull’immediatezza e una preminente componente sensazionalistica.

La scelta è strettamente legata alla realizzazione del film dedicato al personaggio (portato sul grande schermo dall’attore Vin Diesel), che ha portato la Valiant Comics ad allineare la serie a fumetti a una pellicola che avrebbe potuto fare da traino. Complice la pandemia e un cinecomic non propriamente riuscito, l’operazione ha solo finito di svilire il titolo, continuando a non convincere per la maniera troppo blanda con cui porta avanti la saga del guerriero con i naniti. La rottura con il passato, lascia Bloodshot senza un background che ci permetta di creare un legame con quanto letto.

Adesso, il protagonista appare bidimensionale, senza grandi spunti di interesse, né elementi che possano stimolare alla riflessione. Sicuramente, però, il numero #0 mostra a tratti quella profondità che aveva rappresentato il punto di forza della precedente incarnazione; adesso, spogliata di questa componente, la serie si limita a inanellare battaglie estremamente violente e coinvolgenti.

A differenza di altre circostanze, però, manca l’apporto dei disegnatori, fautori di una prova non sempre all’altezza della situazione. Innanzitutto, l’amalgama risulta poco omogeneo, con lo stile di Mark Laming più adatto a esaltare il realismo e il dinamismo della storia; diverso l’approccio cartoonesco di Pedro Andreo, che non appare allineato al mood adrenalinico del racconto. Alla lunga, la scelta non paga e penalizza la fruizione del volume.

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