Blood & Truth, come 007 e The Expendables fusi insieme – Recensione

Un furioso, adrenalinico ed esplosivo shooter per PlayStation VR: la recensione di Blood & Truth

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Chi annovera Crank, Die Hard e I Mercenari tra i suoi film preferiti, troverà in Blood & Truth un’autentica pietra miliare, uno di quei giochi utilissimi per infondere una sana scarica d’adrenalina in giornate particolarmente pesanti, poco stimolanti, noiose.

L’idea di base, infondo, è semplicissima, già reperibile, tra l’altro, in London Heist, esperienza contenuta in VR Worlds, vera e propria demo disc con cui il PlayStation VR si presentò all’epoca del suo debutto sul mercato. Esattamente come quella breve esperienza si affidava ad esplosioni e rocamboleschi inseguimenti per estasiare lo spettatore, la creatura di London Studio propone gli stessi ingredienti per trascinare il videogiocatore in un FPS dai ritmi indiavolati, zeppo di sparatorie.

La trama, tanto per cominciare, ha il grande pregio di non prendersi troppo sul serio. In un paio di occasioni si dilunga in un paio di cut-scene inutilmente prolisse per svilupparsi, ma in generale sta al suo posto, sullo sfondo, quasi invisibile, tra un manipolo di sgherri da abbattere e l’altro. Cerca di dare un minimo di spessore al protagonista, certo, si prende la briga di introdurre un intrigo internazionale tra bande criminali avverse, ma non appena si prova il gusto esaltante dell’azione pura, l’attenzione per i dialoghi cala drasticamente, percepiti spesso e volentieri solo come ostacolo che separa dalla successiva, esaltante, carneficina. I più pretenziosi, tuttavia, saranno ben felici di sapere che una trama, una giustificazione alla pioggia di sangue che vi attende, c’è, ha una sua legittimità, conduce persino ad un finale sorprendente.

[caption id="attachment_196050" align="aligncenter" width="1000"]Blood & Truth screenshot Con il Dualshock 4 la precisione del sistema di controllo si abbassa[/caption]

Come ormai da tradizione per giochi di questo genere votati alla realtà virtuale, la parola d’ordine è immersione (quasi) senza compromessi, obiettivo raggiungibile imbracciando una coppia di Move, in alternativa al pur supportato Dualshock 4, periferiche che nonostante inizino a tradire gli anni che si portano sul groppone, ravvisabili in qualche problema di calibrazione di troppo, regalano l’effettiva sensazione di essere dei provetti John McClane “wannabe”.

"Il sistema di controllo si divide perfettamente tra ambizioni di (pseudo)realismo e azioni sincopate"Il sistema di controllo si divide perfettamente tra ambizioni di (pseudo)realismo e azioni sincopate che azzerano il rischio di motion sickness ed evitano di ingolfare inutilmente il control scheme come accaduto, per esempio, al recente Immortal Legacy: The Jade Cipher. Per estrarre pistole e fucili, per esempio, bisognerà portarsi le mani alle fondine legate alla cinta o allungarle dietro la schiena. Per ricaricare dovrete recuperare la clip dal petto per poi avvicinarla alla bocca di fuoco di turno.

Il sistema di mira, dal canto suo, si affida alle stesse meccaniche ormai divenute standard nella realtà virtuale. Senza l’aiuto di alcun indicatore su schermo, avrete il puntatore laser ad aiutarvi selezionando il livello di difficoltà più basso, dovrete letteralmente prendere allinearvi la testa con il fucile, aiutandovi con il mirino o lasciando che sia l’istinto, quando non la foga, a guidarvi.

Va da sé che armati di pistola o fucile di precisione sarete spinti ad essere maggiormente accurati. Quando imbraccerete una coppia di UZI invece, una per mano, potrete tranquillamente dare sfogo ad ogni vostro istinto distruttivo, usando la scia di proiettili per travolgere indiscriminatamente qualunque cosa si muova sullo schermo.

Se anche quando si tratterà di scassinare serrature e arrampicarsi sulle scale, dovrete sempre mimare il gesto richiesto, gli spostamenti, generalmente da un riparo all’altro, saranno gestiti da spostamenti automatici, la cui attivazione è subordinata alla pressione di uno dei tasti frontali del pad.

[caption id="attachment_196049" align="aligncenter" width="1000"]Blood & Truth screenshot Registicamente il titolo si difende alla grande, grazie a sequenze adrenaliniche dall’alto tasso esplosivo[/caption]

Ne viene fuori un ibrido, per molti versi molto più vicino agli FPS su binari di quanto non si pensi, che funziona alla grande, soprattutto perché rendendo praticamente automatico lo spostamento, permette all’utente di concentrarsi unicamente sulla progressiva devastazione dello scenario e sull’uccisione di qualsiasi nemico.

Non tutti i livelli infondono lo stesso livello di adrenalina, né il ritmo della narrazione, come già suggerito, è sempre esente da critiche. Tuttavia Blood & Truth, soprattutto per merito di un sistema di controllo (quasi) perfetto ed una grafica davvero d’impatto, riesce nell’intento di raggiungere l’eccellenza, nonché di assumere le sembianze di un’autentica killer application, l’ennesima, per il visore di Sony.

Consigliatissimo a chi cerca tanta azione e ha sempre sognato di essere il protagonista di un film come Crank.

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