Blazing Chrome è il Contra del quale avevamo bisogno - Recensione

Blazing Chrome merita una fruizione feroce e intensa. Preferibilmente in compagnia

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Alla terza prova, dopo Oniken e Odallus: The Dark Call, entrambi imprescindibili per i giocatori appassionati di action platform dallo stile retrò, JoyMasher dimostra in maniera indiscutibile di saper padroneggiare in maniera sopraffina i gameplay più tradizionali, figli di un'epoca nella quale i videogiochi erano più semplici nell'essenza, non avendo bisogno di mille orpelli per rendere interessanti le proprie strutture ludiche. Blazing Chrome ne è una prova ancora più evidente, perché appartenente a un genere ancora più immediato e dalle poche caratteristiche, il run and gun, che sostanzialmente richiede di andare da sinistra verso destra sparando a tutto quanto si incontra ed evitando i proiettili nemici. Il che non implica che sia facile realizzarne uno di elevata qualità, perché quei pochissimi ingredienti vanno sapientemente dosati.

La scusa per mettere in opera la distruzione sparacchina la dà il solito futuro post apocalittico, nel quale le macchine hanno soggiogato l'uomo, al termine di una cruenta guerra che ha ridotto la popolazione mondiale e devastato le città che abitava. La resistenza è messa in atto da sparuti gruppi, è nei panni di uno dei loro membri, una tostissima soldatessa o un robot ribelle dalla cresta colorata d'arancione, che il giocatore cercherà, ovviamente, di salvare il mondo. Da solo o anche in compagnia, vista l'imprescindibile presenza di una modalità cooperativa locale.

[caption id="attachment_198263" align="aligncenter" width="1920"]Blazing Chrome screenshot Le corse in sella alle moto gasano tantissimo[/caption]

Il feeling restituito dai primissimi momenti di gioco è quello dei Contra più tradizionali, in particolare del terzo capitolo, vicino oltre che nell'impianto di gioco anche nelle atmosfere e nell'estetica. Al centro di tutto stanno lo sparo e il salto, prevedibilmente, che sono tutto quanto serve per arrivare vivi alla fine dei livelli, bucherellando le corazze dei nemici incontrati lungo il cammino. C'è un elemento in più rispetto ai canoni del genere, la cui introduzione però non è del tutto convincente, ovvero la rotolata. È utile per schivare i proiettili più infidi, ma il fatto che sostituisca la tradizionale possibilità di scendere di piattaforma (l'input di comando è lo stesso, in basso + salto) limita occasionalmente di molto la mobilità, soprattutto in alcuni scontri con i boss.

"Se il ritmo dell'azione rimane sempre alto il merito non è solo della corretta declinazione di un impianto di gioco classicissimo, ma anche dell'inventiva che ormai potremmo definire tipica di JoyMasher"A rendere più stimolante l'opera distruttiva contribuiscono diversi tipi di potenziamenti e armi, contenuti in capsule sparse qua e là per i livelli. I primi garantiscono bonus come scudi, droni d'attacco e mobilità migliorata, le seconde invece modificano la natura dello sparo, tra granate, fruste d'energia e laser da caricare. Il loro impatto sul gameplay è ben equilibrato, rendono le cose più facili ma non è impossibile procedere quando li si perde (ovvero quando si viene colpiti), dato che lo sparo base è comunque efficace (cosa che per esempio non avviene in un Contra a caso). Gli appassionati del genere potrebbero però sentire la mancanza di un arsenale più spettacolare e devastante, che renda l'azione ancora più esplosiva, ed è questo l'unico appunto rilevabile a un'esperienza di gioco altrimenti convincente in toto.

[caption id="attachment_198262" align="aligncenter" width="1920"]Blazing Chrome screenshot Un'ottima varietà di ambientazioni, nemici e situazioni rende l'esperienza sempre fresca[/caption]

Se il ritmo dell'azione rimane sempre alto infatti il merito non è solo della corretta declinazione di un impianto di gioco classicissimo, che butta incontro a un giocatore che procede ad armi spianate nemici dall'apprezzabile varietà e tosti quanto basta a non banalizzarne lo sterminio, ma anche dell'inventiva che ormai potremmo definire tipica di JoyMasher, che se in Oniken si permetteva di far combattere il protagonista contro un orso polare robotico qui tira fuori intensissime corse in sella a una moto antigravitazionale, momenti ispirati a Space Harrier e boss che sono un evidente tributo a Gunstar Heroes. A proposito dei boss: sono molti, dalla difficoltà ben calibrata e, soprattutto, tutti spettacolari.

A mettere in scena questo turbinio di proiettili ed esplosioni ci pensa un comparto tecnico di derivazione 16 bit, e si tratta di un'evoluzione rispetto alle precedenti produzioni del team di sviluppo, che invece omaggiavano l'epoca 8 bit. Funziona benissimo, principalmente in virtù di sprite dall'apprezzabile livello di dettaglio, fondali ispirati (tutto il secondo livello, con un variopinto tramonto che si riflette su un mare dominato da spoglie montagne e puntellato da rovine, è molto evocativo) e scelte cromate azzeccatissime; quando a questa goduria visiva retrò si accompagna una colonna sonora e infoiatissima i sensi davvero si risvegliano. Ed è quanto merita Blazing Chrome, una fruizione feroce e intensa. Preferibilmente in compagnia.

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