La recensione di Blasted - In due contro gli alieni, su Netflix dal 28 giugno
Ci prova in tutti i modi
Blasted - In due contro gli alieni ad essere come
La fine del mondo di Edgar Wright. Diretto da
Martin Sofiedal, questo film di fantascienza dal tono comico e lo spirito da B-movie - dove gli alieni si sconfiggono a suon di pistole laser ed esplodono in un liquido verde appiccicoso - non solo ne riprende diverse idee di trama, ma cerca di simularne qua e là lo stile (le iconiche sequenze di montaggio veloce) e l’equilibrio di toni.
Blasted però compie un grande errore di calcolo perché non è altrettanto capace né di far ridere e divertire con l’azione dura e pura, né di costruire una trama chiara e coinvolgente.
Come in La fine del mondo anche in Blasted l’idea è appunto quella di un potere extra terrestre che senza troppe spiegazioni possiede gli abitanti di una piccola comunità (qua siamo nelle montagne della Germania), costringendo un gruppo di amici che voleva solo passare un weekend di divertimento - l’addio al nubilato del timido protagonista (Axel Bøyum) - a dover affrontare con mezzi improbabili e discutibili capacità l’ondata di umani-zombie-alieni che li sta assalendo.
Più che il tono, in
Blasted ad essere realmente scanzonata è però solo la trama per il modo caotico in cui è costruita. II protagonista Sebastian è un insicuro che da anni si vuole però accaparrare un grosso cliente di lavoro (non si sa mai che lavoro): Sebastian così lo invita al suo addio al nubilato con la promessa di fargli passare un’esperienza indimenticabile - come effettivamente sarà, ma grazie agli alieni. Il conflitto che però, stando al titolo, dovrebbe essere portante è invece quello con il vecchio amico Mikkel (
Fredrik Skogsrud) con cui anni prima Sebastian ha vinto il titolo europeo di laser tag e che dopo anni di separazione si ritrova nella compagnia della festa. Procedendo con due focus paralleli - il capo e gli altri e amici da una parte che cercando di salvarsi, Sebastian e Mikkel dall’altra che litigano e cercano soluzioni -
Blasted non trovare mai la quadra e procede in modo confusionario senza riuscire a raccontare bene nessuno dei suoi spunti.
Di trovate belle ce ne sono anche, come il personaggio della poliziotta di paese incinta e arrabbiata (questa è invece una palese citazione della Marge di Fargo) che trasforma il suo scetticismo in un esaurimento nervoso che sfoga sugli alieni. Per il resto però la regia di Sofiedal è totalmente insapore e la messa in scena di un’approssimazione tale che il divertimento che si vuole creare non sembra ci sia nemmeno da parte di chi il film l’ha fatto.
Siete d’accordo con la nostra recensione di Blasted - In due contro gli alieni? Scrivetelo nei commenti!
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