Black Sails 4x08 "XXXVI": la recensione

Ecco la nostra recensione dell'ottavo episodio della quarta e ultima stagione di Black Sails, intitolato XXXVI

Condividi
Mancano solo due episodi alla fine di Black Sails, una serie iniziata neanche quattro anni fa come una semplice storia sui pirati. Sin dal primo momento il progetto ci è stato introdotto come il prequel dell'Isola del Tesoro, una credenziale che indubbiamente ha arricchito un racconto partito in sordina e che adesso ha tutta l'aria di essere ricordato come unico e irripetibile. Stagione dopo stagione gli autori della serie sono riusciti a valorizzare gli aspetti meno comuni, quelli più inconsci e meno diretti. E questo episodio è la dimostrazione di questo tipo di ragionamento, mai banale, e sempre più accattivante per il pubblico. I personaggi di questa serie hanno giocato a scacchi per tutto il tempo e hanno agito secondo mosse mai banali. Gli intrighi, i giochi di potere, le scelte giuste e quelle sbagliate, i colpi di scena e quel sentimentalismo di un tempo, ossia contorto ma sincero: tutti elementi che sono stati gli ingredienti principali di una grande avventura come questa. Parole che potrebbero suonarvi come quelle di una recensione di un series finale, ma mai come in questo capitolo abbiamo potuto ammirare ogni aspetto in questo modo. Stavolta ci avviciniamo a quella parte della storia che è già scritta e che ormai da molti anni echeggia tra le pagine di milioni di libri. L'isola dello scheletro, il diario di Flint, Billy Bones, Long John Silver, sono tutte linee guida che hanno già un destino scritto.

All'inizio dell'episodio Billy pone nelle mani di Rogers un oggetto fondamentale, che inevitabilmente muoverà tutte le pedine verso l'epilogo, ossia il diario di Gates. Questo elemento è un po' l'essenza di Flint che delinea a tutti gli effetti un uomo disposto a uccidere uomini di cui lui stesso si è fidato per una vita intera solo per un'unica opinione divergente. È a seguito di questa certezza ormai da tempo nelle mani di Billy che questi propone al governatore un posto lontano dove far avvenire lo scambio, ossia un'isola. Nel frattempo assistiamo alle ultime conversazioni tra Silver e Flint prima del gran finale e del tradimento di quest'ultimo: una discussione iniziata da Silver stesso, il quale ammette di essere preoccupato che la guerra non porti a nulla se non all'ennesima scia d'orrore. Ma Flint come ovvio che sia cerca di fargli capire il contrario e che per trovare la luce bisogna sempre, inevitabilmente, passare per un periodo oscuro. L'ennesimo controllo mentale che Flint attua nei confronti di Silver, il quale per l'ennesima volta trova il modo o il coraggio di fidarsi. Ma qualcosa va storto nel piano di Flint, Kofi e i suoi uomini vengono infatti catturati, e la nave del governatore aspetta la Walrus poco lontano. A quel punto il governatore comincia ad uccidere gli uomini mandati in missione per recuperare Madi di fronte ai loro occhi. Mentre Flint dà l'ordine di attaccare, Silver lo ferma con un contrordine piuttosto incisivo. Successivamente viene mostrato al Governatore il tesoro dell'Urca de Lima per suggellare così l'effettivo scambio - Woodes Rogers inizia una rotta verso un posto che riserverà non poche sorprese.

A causa di questo primo scontro tra Flint e Silver le cose subiscono un primo scossone, i due cominciano a litigare e Silver chiede a Flint di fidarsi di lui, non solo come alleato ma come amico. Flint accetta ma nel profondo si percepisce qualcosa nei suoi occhi, qualche pensiero che sta già prendendo forma nella sua mente. Toby Stephens è ancora una volta oltre le aspettative: nei suoi gesti, attraverso delle micro espressioni che comunicano i suoi pensieri più infidi e machiavellici. Sin dall'inizio di questo sodalizio tra i due pirati, c'è sempre stato qualcuno che ha assunto il ruolo di angioletto per Silver, prima Billy e ora Israel Hands. Quest'ultimo ad un tratto fa notare a Silver una cosa essenziale: "non possono esserci due re, la corona non può essere divisa."

Mentre l'Isola è sempre più vicina, Flint racconta una storia su di essa e di come un tempo fu luogo di una tragedia che portò all'esaurimento (e al cannibalismo) una ciurma di 31 individui. Un discorso sussurrato che ha il compito di portare lo spettatore ad un livello di tensione e mistero come mai prima d'ora: il senso è che servono uomini che possano restare lucidi e Silver ormai è un individuo offuscato dall'amore, un bene prezioso che ormai Flint ha da tempo perduto. Con l'aiuto di un nuovo complice, quest'ultimo uccide l'unico uomo che era a guardia del tesoro e proprio in quel momento Israel li coglie sul fatto e invece di iniziare uno scontro fatale lascia a Flint tutto il tempo di cui ha bisogno per tradire Silver. Ecco qui che esce la vera natura di Flint di fronte agli occhi di colui che si è proclamato più volte suo amico. Ora Israel e altri uomini sono alla ricerca di due bottini, il tesoro e Flint.

Nel frattempo gli incontri tra Max e Madame Guthrie proseguono a gonfie vele. Anne a causa delle sue gravi ferite è costretta al riposo e al tempo stesso ad ascoltare i discorsi di Max. Quest'ultima continua a parlare al plurale, un noi che per Anne al momento non esiste più. In seguito Anne chiede ad Isabel di portarle un'informazione: un modo per fuggire via. Ma a quel punto Isabel ricorda ad Anne di tutte quelle volte che in passato Max si era ritrovata ad aiutarla e a proteggerla e di quanto più volte sia stata quella donna forte che tutti hanno sempre temuto e al contempo ammirato. Una scena inaspettata, un espediente in sceneggiatura che ha avuto lo scopo di modificare il pensiero negativo di Anne nei confronti di Max. Isabel le fa capire che nonostante tutto la sua ex compagna vuole ancora dividere il frutto di tutti i suoi sacrifici con lei. Max infatti dopo una conversazione interessante con Madame Guthrie si trova costretta a rifiutare la proposta che forse attendeva da tempo, quella proposta che le avrebbe permesso di riscattarsi nel migliore dei modi. Ma dopo aver inseguito per molto tempo le cose sbagliate, Max fa capire ad Anne il motivo del suo rifiuto: un uomo non può più permettersi di ostacolare la sua relazione con lei una volta ancora. Una dichiarazione d'amore sincera che unisce finalmente due anime rimaste a lungo ad attendere su spiagge troppo distanti. Rackham dopo aver appreso la destinazione di Rogers dalla Madame del bordello, scova insieme a Featherstone un vecchio pirata che potrebbe conoscere la rotta per raggiungere l'Isola dello Scheletro: un posto non presente in nessuna mappa civile. Jack ha una missione importante da portare a termine, una missione che a quanto pare già altre persone hanno avviato prima di lui. In un colpo solo potrebbe perdere il bottino e la sua posizione sull'isola. Proprio per questo ci avviciniamo allo scontro finale con tutte le linee che convergono su un unico punto: Flint. Un uomo, un pirata nel verso senso della parola, che ha dimostrato ancora una volta di non essere pronto a lasciare la corona, il suo scettro e il suo tesoro: una ricchezza che nel suo epilogo potrebbe finire nella mani di nessuno.

Per confrontarvi con altri appassionati della serie, vi segnaliamo la pagina Facebook Black Sails Italian Fans

Continua a leggere su BadTaste