Black Sails 4x04, "XXXII": la recensione
Ecco la nostra recensione del quarto episodio della quarta e ultima stagione di Black Sails, intitolato XXXII
Nassau è caduta e mai come questa volta la situazione è stata così instabile. C'è contrasto, le alleanze si disintegrano, le certezze svaniscono, gli obiettivi cambiano così come mutano le intenzioni di tutti i personaggi. C'è la paura di cedere in questo episodio di Black Sails, ma c'è anche la forza di reagire e di guardare oltre. Flint appare più positivo di Silver, ma la questione è che Nassau non è ancora dei pirati, è apparentemente occupata da loro ma la guerra è ancora aperta. Gli schiavi che dovevano essere una certezza diventano una nuova minaccia, e a causa degli errori commessi si sono trasformati in una bomba ad orologeria. Madi si rende conto di questo e propone di contrattaccare, ma lei stessa in fondo realizza che forse questa volta non si può più rimediare al danno. L'episodio è un crescendo continuo: inizialmente Flint e John sembrano essere sulla stessa linea e quei pochi minuti in cui li abbiamo visti al comando della situazione sono sembrati eterni e allo stesso tempo solo un illusione. Billy dopo aver preso quella pericolosa decisione alla piantagione, alla fine dello scorso episodio torna per aiutare i suoi colleghi e senza che neanche il pubblico se ne rendesse conto riesce a catturare anche Max. La ragazza ancora una volta dimostra di essere un personaggio chiave, di essere stata fondamentale sia per la vita di Eleanor che per quella di Long John Silver. Max è pacata, in alcuni momenti quasi scoraggiata, ma nonostante questo non smette di dare consigli interessanti, infatti durante una conversazione con Silver, Max gli rivela qualcosa di curioso, qualcosa che lui non aveva considerato, ossia il contrabbando di uomini di famiglie benestanti (così da salvarli dalla giustizia britannica). Qui è dove sarebbe finito Silver se avesse accettato l'opzione di Max propostagli qualche giorno prima. Ma i sentimenti in questo episodio giocano un brutto scherzo per tutti i personaggi, specialmente attraverso i ricordi del passato e per via di quei rancori che sono alla base di ferite rimaste per troppo tempo aperte. Successivamente Billy baratta Max con Long John Silver, il quale a sua volta avrebbe dovuto restituirla a Eleanor per venti uomini - tutto in cambio di cinque minuti, istanti che apparentemente sembrano non condizionare il pensiero di Silver nei confronti di Flint. Ma senza troppe forzature, i pensieri di Silver finiranno inevitabilmente per essere plasmati. È proprio così, ogni cosa si sfalda così come quei legami che fino a poco prima sembravano indissolubili.
Ormai Flint e John Silver non sono più allo stesso livello, e questo è quello che Billy cerca di trasmettere con tutta la sua determinazione. Lo stesso Billy è cresciuto e seppure in più momenti appare agli occhi di tutti come l'unico in grado di vedere le cose per come stanno, rimane il fatto che il rapporto tra Flint e Silver resta impenetrabile. O almeno questo fino ad oggi. Ovviamente gli eventi del finale dell'episodio porteranno delle conseguenze irreversibili e la stessa conversazione tra i due regala al pubblico diversi spunti, specialmente quando Silver nomina Thomas, l'uomo che Flint ha amato in passato. Conquistare una città non è affatto facile e questo episodio ne è la dimostrazione. Ancora una volta una salda sceneggiatura riesce ad unire tutti i puntini, ogni questione che si apre all'inizio dell'episodio trova modo di concludersi egregiamente così da poter dare spazio al capitolo successivo. È una serie organizzata e che ha voglia di raccontare perché c'è da raccontare - è a tutti gli effetti una storia che dà spazio a tutti i personaggi, un lungo viaggio privo di buchi nell'acqua.
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