Black Sails 3x10, "XXVIII": la recensione

Ecco la nostra recensione del decimo episodio della terza stagione di Black Sails, serie che va in onda tutti i martedì sera su AXN

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Spoiler Alert
Un nome e una garanzia, stiamo parlando di Long John Silver, protagonista incontrastato di questo splendido finale di Black Sails e a questo punto dell'intera stagione. Si crea addirittura un mito attorno alla sua identità, una figura che in molti comprendono essere iconica e fondamentale per il futuro di Nassau. Quello che presumibilmente immaginiamo possa accadere in seguito a questo episodio è elettrizzante al sol pensiero. Nonostante il meraviglioso colpo di scena, il finale si sviluppa in diverse fasi, tutte in un modo o nell'altro interconnesse tra loro. In primis la battaglia si snocciola in due segmenti: Flint e la sua difesa sull'isola e Rackham che prende il posto del capitano in mare.

Tutto questo insieme d'immagini è arricchito da innumerevoli scene di battaglia degne di una serie di alto livello: riprese fluide fatte dall'alto totalmente immersive che raccontano con poesia e dinamismo una battaglia tanto attesa. Ma non basta l'immagine a rendere straordinaria la fine di questa terza stagione di Black Sails, perché anche questa volta i dialoghi apparentemente complessi per il loro astrattismo convincono in maniera ineccepibile. Si parla di demoni, di fato e anche di quei schemi apparentemente futili ma che dopo svariate volte che vengono ripetute dai personaggi assumono, per forza di cosa, spessore. Flint racconta a John Silver del suo passato e anche della sua relazione con Thomas Hamilton alla vigilia della battaglia contro gli inglesi, dopo aver seppellito le gemme e dopo aver definito, una volta per tutte, i piani per il giorno seguente. Due amici che non faticano a confrontarsi e che finalmente sembrano pronti a fidarsi reciprocamente al cento per cento l'uno dell'altro. Trascinante è anche il montaggio alternato che include la suddetta scena a quelle dei combattimenti, soprattutto quando gli autori decidono di tirare in ballo anche il discorso di Dobbs. L'esempio calzante di un uomo che non ha il coraggio di tradire John Silver bensì di rispettarlo per farsi ben vedere ai suoi occhi. Calza quindi il discorso di questa temibile figura, Silver, che viene raffigurata in maniera quasi idilliaca alla fine dell'episodio da Billy, personaggio dalla crescita esponenziale (soprattutto negli ultimi due episodi), visto il suo apprezzabile intento di sobillare Nassau una volta per tutte, anche in onore del tanto coraggioso Charles Vane.

Anche il ritorno di Barbanera, dovuto nel rispetto del suo figlioccio caduto, entusiasma e con eleganza Rackham lo accoglie al suo fianco per la battaglia informandolo che per vincere su Nassau (più precisamente per battere Eleanor) bisognerà prima vincere la battaglia in questione. Intelligenza e sicuramente una posizione agevolata sull'isola permettono a Flint e a Silver di vincere una volta per tutte, contrastando definitivamente il rancoroso Hornigold e la truppa numerosa di Rogers. Anche Madi si unisce definitivamente alla causa decidendo che la sua posizione al fianco di chi sta lottando è essenziale. Per quanto riguarda Anne Bonny invece, non si può non apprezzare la sua devozione nei confronti di Jack, tangibile e commovente per il pubblico, che emozionato la guarda tuffarsi giù in mare per poi finire nella nave nemica e sfoderare la sua essenza da guerriera. Sottotono e poco convincente il personaggio di Woodes Rogers che dopo essersi ripreso dalla malattia dimostra di essere succube di Eleanor.

L'episodio chiude un cerchio narrativo perfetto (lo stesso cerchio che i nostri eroi formeranno negli ultimi istanti dell'episodio) e lascia pochissimo in sospeso, o quantomeno diremmo il giusto per lasciare allo spettatore quella quantità di adrenalina in corpo essenziale per aspettare l'epilogo.

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