Black Rock - stagione 1 (prima parte), la recensione
Abbiamo recensito per voi la prima parte della stagione 1 della serie Wilder Black Rock
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Queste le premesse narrative di Black Rock, intrigante serie digitale scritta da Dario Sicchio per i disegni di Jacopo Vanni e i colori di Francesco Segala, uscita sotto le insegne dell'etichetta indipendente Wilder e giunta al giro di boa della sua stagione d’esordio. Le ambientazioni western si fondono a un gusto esoterico, ricco di simbolismo, mentre Sicchio ci conduce all’interno della piccola comunità stravolta dalla costante minaccia del ritorno della Montagna Nera.
Come sa bene chi ha letto Walter dice:, Sicchio è molto abile nel delineare figure che nascondono un segreto all'interno di una trama che, episodio dopo episodio, aggiunge tasselli a un puzzle in continua espansione. Ma questa caratterizzazione e i tanti spunti narrativi verrebbero meno se alla base non ci fosse un’ottima capacità di regia e un soggetto solido, costruito con maestria e svelato con i giusti tempi. Ulteriore valore aggiunto è la sinergia tra sceneggiatore e disegnatore: lo stile artistico di Vanni, con il suo tratto sintetico, spigoloso e sporco, riesce a dare forma a un viaggio sovrannaturale al di fuori dello spazio e del tempo. Dalle prime tavole in poi, l'artista acquisisce sempre maggior confidenza con i personaggi e i luoghi caratteristici di Black Rock, riuscendo a coprire con uno storytelling e un montaggio della tavola funzionali alcune incertezze prospettiche.
Giunti al termine della prima parte di questa stagione 1, i misteri da svelare sono ancora tanti, come tanta è la voglia di proseguire la lettura. La speranza è che Black Rock possa essere perfezionato ulteriormente nelle sue varie componenti in vista del lancio della seconda parte, così da preservare quello che riteniamo essere, ad oggi, il vertice creativo di Wilder. Una perla ancora grezza, ma pur sempre una perla.