Black Monday vol. 1: Gloria a Dio Mammona, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo volume di Black Monday, di Jonathan Hickman e Tomm Coker
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Chi crede che con il denaro si possa fare di tutto è indubbiamente pronto a fare di tutto per il denaro.
L’omicidio di Daniel Rothschild, consigliere della Caina, arriva improvviso e dà uno scossone al Consiglio, chiamato a riempire il seggio rimasto vacante e reclamato dalla sorella della vittima, Grigoria. Giunto sulla scena del crimine, il detective Theodore James Dumas scopre una serie di simboli di ambigua natura, riconducibili a un'oscura organizzazione. La sua ricerca della verità lo conduce in un mondo popolato da strani demoni e misteriose cabale, le cui origini risalgono all'alba della civiltà mesopotamica.
La sceneggiatura dell’autore che ha distrutto l’Universo Marvel con Secret Wars poggia su solide basi noir, ma lo spunto poliziesco è in realtà solo un pretesto: il vero scopo di Hickman è quello di analizzare le logiche che muovono il potere economico, lasciando emergere una componente esoterica di grande fascino. Ci troviamo di fronte a personaggi carismatici quanto pragmatici che nascondono un animo mefistofelico, disposti a tutto pur di raggiungere i propri obiettivi; un’organizzazione così radicata nel tessuto mondiale da poter schiacciare intere nazioni e multinazionali: chiunque osi opporsi. La vita umana vale molto poco per i personaggi di Black Monday: un semplice numero in un rendiconto finanziario che può essere cancellato con un gesto della mano.
La metafora del potere viene declinata in tutte le sue diverse sfaccettature, dalla tendenza a esercitarlo sui propri simili al fine di sottometterli, all’accumulo di denaro, fino alla magia. Alta finanza, mass-media e divinazione rappresentano la via più breve per il controllo su scala globale. Tutto gira intorno all'adorazione di false miti: Mammona è il dio di questi Consiglieri, un essere che ne influenza l’agire e che, di riflesso, controlla il mondo intero.
Sospesa tra realtà e digressioni sataniche, la narrazione viene condotta come un’indagine investigativa. Alla linea temporale principale - l’indagine di Dumas - vengono affiancati dei flashback che offrono le informazioni necessarie per meglio comprendere la vicenda. L’imponente architettura di Hickman fa ricorso tanto al medium Fumetto - sfruttato al massimo delle sue potenzialità in sequenze in cui persino le onomatopee concorrono a imprimere ritmo al racconto - quanto alla prosa: da pagine di diari privati a schede informative sui personaggi; il tutto orchestrato da una sapiente regia che alterna brusche accelerazioni a repentini rallentamenti.
L'ottima sceneggiatura di Black Monday è supportata dallo splendido lavoro al tavolo da disegno di Coker, caratterizzato da uno storytelling cinematografico e un tratto realistico che diventa frenetico e nervoso a seconda delle fasi del racconto. L'artista - valorizzato dagli evocativi colori di Michael Garland - non modifica il proprio registro nel passaggio tra realtà e situazioni esoteriche, contribuendo ad accentuare la sensazione di smarrimento che non permette di distinguere se quanto leggiamo sia "vero" oppure no.
Il primo volume di Black Monday è un’esperienza intrigante e stimolante che unisce noir, esoterismo e finanza in una fumetto di alta qualità. Hickman si conferma un autore capace di gestire trame dall’ampio respiro, che in questo caso conducono il lettore in un cupo ed emozionante viaggio nello spazio-tempo.