Black Mirror 5x02 "Smithereens": la recensione
La recensione del secondo episodio della quinta stagione di Black Mirror, intitolato Smithereens: nel cast figura anche Andrew Scott
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Protagonista è un autista di car sharing di nome Chris (Andrew Scott). L'uomo rapisce un dipendente della Smithereens, un colosso dei social media. La sua richiesta è quella di parlare con il presidente della compagnia, Billy Bauer (Topher Grace). Si tratta di un nome che era stato citato in Bandersnatch, in una delle scritte che scorrevano sotto i servizi di UK News e in cui si parlava di una presunta interferenza legata a bot russi. Qui non ci sono bot russi, ma la crisi è più immediata e percepibile.
C'è un discorso sulla privacy nemmeno troppo celato. Questo emerge nel confronto tra le forze dell'ordine ancorate a metodi vecchi (un mediatore cacciato via perché il suo gioco è subito riconoscibile) e l'azienda che ottiene qualunque informazione con un click. Certo sarà più efficace e veloce, ma il prezzo da pagare in termini di dati personali è evidente. Brooker azzecca tutto nel racconto tangenziale delle dinamiche social. Dalla struttura inattaccabile e al di fuori di qualunque controllo – quasi un organismo parallelo rispetto ai funzionari pubblici, che siano i poliziotti o l'FBI – al ritratto esagerato del creatore. Un santone quasi in ritiro spirituale, capace di entrare in "modalità Dio", ma infine solo un essere umano fagocitato dalla sua stessa creazione.