Black Mirror 5x01 "Striking Vipers": la recensione
La recensione del primo episodio della quinta stagione di Black Mirror, intitolato Striking Vipers: nel cast anche Anthony Mackie
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Danny e Carl (Anthony Mackie e Yahya Abdul-Mateen II) sono due amici del college che si ritrovano dopo anni. Il primo è felicemente sposato, il secondo preferisce godersi ancora la vita da scapolo. Striking Vipers, che dà il titolo all'episodio, è un videogioco picchiaduro al quale i due dedicano delle sessioni in notturna tramite una particolare tecnologia VR. Tuttavia la condivisione dell'esperienza li porta su un terreno imprevedibile. Alla loro stretta amicizia si aggiungono delle pulsioni sessuali che i due non riescono e non vogliono negare, e a cui danno libero sfogo nel videogioco.
Sarebbe molto semplice dare come lettura quella di un'omosessualità (o bisessualità) negata, ma non è esattamente così. Basterebbe il semplice fatto che i due avatar scelti non sono due uomini, ma un uomo e una donna (Ludi Lin e Pom Klementieff). Danny e Carl sono attratti l'un l'altro in quanto individui, in funzione della loro profonda sintonia. E il videogioco non è nemmeno l'ambiente sicuro in cui sfogarsi senza timore di essere scoperti: dal vivo non riuscirebbero ad avere un rapporto sessuale, come spiega un confronto verso la fine dell'episodio.
L'episodio è stato diretto da Owen Harris (Be Right Back, San Junipero), mentre l'estetica dell'esperienza virtuale si rifà ad un generico picchiaduro. Certo, meglio non interrogarsi troppo sul senso di un videogioco ideato per picchiarsi e nel quale probabilmente molte persone finirebbero per fare altro. Colpisce infine la presenza di un orso polare come personaggio selezionabile, probabilmente un omaggio a Kuma della serie Tekken.