Black Mirror 2x02 "White Bear": la recensione
Il commento alla devastante seconda puntata di Black Mirror, capolavoro di Channel 4
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In questa "recensione" non parleremo della seconda puntata di Black Mirror. Sarebbe inutile. Per farlo pienamente bisognerebbe prendere ogni singola scena di questo capolavoro televisivo e sviscerarla, intavolare un dibattito sui tantissimi spunti offerti, ricostruire idealmente il grande scenario alle spalle e che non ci viene mai mostrato e infine elencare i tanti riferimenti cinematografici/letterari. C'è però un problema. Per riuscirci dovremmo spoilerare il contenuto e la trama di questo episodio intitolato "White Bear", e farlo sarebbe semplicemente un crimine. Quindi parleremo di altro. Sappiate solo che tutto inizia con una donna che si risveglia in un mondo che non riconosce, ma che potrebbe conoscere lei.
Ingannati da chi e perché? Ma da noi stessi, ovviamente. In un modo o nell'altro, ognuno odia se stesso e non esiste nulla di meglio per dimenticarci dei nostri difetti che proiettarli su qualcun altro. Scegliere un "Truman" dal The Truman Show qualunque, giudicarlo, metterlo su un piedistallo per poterlo insultare meglio, odiarlo per ciò che ha fatto di contrario rispetto alla morale ma, sotto sotto, amarlo e tenerlo sotto una campana di vetro perché, con la sua sola esistenza, le nostre colpe appaiono un po' meno gravi.
Scusate questo piccolo sproloquio. Tornando alla serie, forse esistono delle parole perfette da scrivere per convincere a vederla, ma noi non le conosciamo. Quindi ci limitiamo a chiedere un po' di fiducia: recuperate Black Mirror. E fatelo vedere ad altri, soprattutto a chi si ostina ancora a pensare che la tv non possa raggiungere il livello del cinema.