Black Kiss Omnibus, la recensione

Black Kiss non è una storia di sesso, ma di esseri umani maledetti che, lungo i decenni della storia americana, attraversano le strade della vita, la quale diventa maledetta insieme a loro

Condividi

1988: Il fumetto supereroistico sta vivendo una fase sia di rinascita che di revisionismo grazie ad autori del calibro di Frank Miller, Alan Moore e Grant Morrison. Al cinema iniziano a trionfare gli effetti speciali e i film sono molto più "luminescenti" rispetto al passato. In politica, Ronald Reagan si prepara a concludere il suo secondo mandato e affidare le sorti della nazione americana a George Bush Sr.

Ma come dice quel vecchio detto, non è tutto oro ciò che luccica. Quel revisionismo fumettistico porta alla luce anche i difetti e le aberrazioni dei super eroi. Dietro a quelle luci cinematografiche vi è un mondo dove circolano in maniera libera le sostanze stupefacenti e si impone con forza il mercato delle pellicole pornografiche. Il doppio mandato Reagan viene "sporcato" tra le altre cose dallo scandalo Irangate, tramite cui si intendeva ulteriormente alimentare una rivolta civile in corso in Nicaragua sfruttando la vendita di armi in un paese sotto embargo, l’Iran.

In questo scenario di poco antecedente alla caduta del muro di Berlino e al crollo di molte certezze politiche e sociali, esce la prima miniserie di Black Kiss scritta e disegnata da Howard Chaykin, per un totale di dodici numeri pubblicati dalla casa editrice Vortex Comics.

Chaykin tornerà poi a questa sua creazione nel 2012, grazie a una nuova miniserie di sei numeri pubblicata dalla Image, e nel 2014 con l'albo Black Kiss XXXMas Special, ancora edito dalla Image. Tutte queste storie sono state raccolte in Italia in un solo volume da saldaPress, potendo così offrire uno sguardo a 360 gradi su quest'opera.

"Black Kiss non è una storia di sesso, ma di esseri umani maledetti"Siamo in California, patria del lusso e della droga. Una sorta di nazione a parte dove vi è una minaccia sempre incombente: l'AIDS. Ma c'è ben di più, nascosto sotto le strade sudicie e corrotte. Vi sono Beverly Grove, ex attrice di film pornografici, e Dagmar Laine, sua amante. Vi è Cass Pollack, musicista Jazz col brutto vizio di cacciarsi nei guai. E vi sono infine divi del cinema decaduti, poliziotti marci fino nel midollo, sette pseudo-religiose e un segreto protetto dal Vaticano che affonda le sue radici nel passato, dal giorno in cui una celebre nave affondò nelle acque.

La scoperta di tale segreto, che garantisce una vita in apparenza eterna, darà vita a una serie di omicidi che si fermeranno solo quando i tre protagonisti di questa vicenda si ritroveranno faccia a faccia, con il loro carico di peccati da espiare.

L'intenzione dichiarata di Howard Chaykin è quella di allontanarsi dai colorati e alti grattacieli che abbelliscono gli albi dei super eroi – alcune delle quali da lui realizzate, ma con cui non si è mai trovato troppo a suo agio – e trascinarci in un mondo dominato da un'oscurità invisibile agli occhi di molti, in quanto coperta dalle mille luci che adornano la California.

Non vi è in questa storia una sola anima innocente, anzi, ognuno dei protagonisti principali o secondari che ha la sventura di finire ritratto nelle vicissitudini che coinvolgono Beverly Grove e il suo segreto è in realtà un esemplare abietto di umanità e per cui il sesso è solo un altro modo di dimostrare il proprio cinismo e il suo disinteresse verso le sorti del prossimo.

In tal senso il bianco e nero e il tratto “sporco” e al tempo stesso curato da parte di Chaykin contribuiscono ad alimentare quest’atmosfera di corruzione che permea tutte e tre le storie pubblicate.

Risulta abbastanza raro vedere racconti incentrati su anime malvagie, poiché è difficile se non impossibile per un lettore provare empatia o simpatizzare per loro. E di certo Chaykin non vuole spingerci a provare queste emozioni, anzi, vuole esortarci a provare l’esatto contrario: qualcosa di molto azzardato per un fumetto americano e dunque da apprezzare.

Anche il linguaggio utilizzato, non filtrato, diventa il riflesso delle personalità dei protagonisti. Una menzione di merito all’edizione italiana, in tal senso, che ha deciso di non “epurare” alcuni termini oggi scomodi e contestualizzando la storia nell’epoca in cui è stata pubblicata tramite un disclaimer. Che è quello che qualsiasi lettore con spirito critico dovrebbe fare (contestualizzare, si intende, non inserire disclaimer).

Black Kiss non è una storia di sesso, ma di esseri umani maledetti che, lungo i decenni della storia americana, attraversano le strade della vita, la quale diventa maledetta insieme a loro.

Cosa ne pensate? Scrivetecelo nei commenti! Vi ricordiamo che BadTaste.it è anche su Twitch

Continua a leggere su BadTaste