Black Earth Rising: la recensione
Su Netflix arriva la miniserie Black Earth Rising, con Michaela Coel e John Goodman: ecco la nostra recensione
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Chi ha visto Hotel Rwanda ha già una buona base per comprendere il tema della serie. Si parla del genocidio perpetrato nel 1994 da membri della maggioranza Utu nei confronti della minoranza Tutsi. Ci spostiamo al giorno d'oggi, e troviamo una procuratrice alla Corte internazionale di giustizia che deve procedere nei confronti di un generale rwandese di nome Simon Nyamoya. All'epoca, l'uomo aveva contribuito a far terminare il massacro, ma in seguito si è macchiato di crimini di guerra. Eve (Harriet Walter), questo il nome dell'avvocato, ha una figlia adottiva di nome Kate (Michaela Coel), che è una rifugiata sopravvissuta al genocidio. Vicino alle due donne c'è Michael Ennis (John Goodman), avvocato che viene coinvolto nel caso.
Corre una forte critica al paternalismo con cui i paesi ricchi si approcciano all'irrisolta questione africana, come opposta reazione allo sfruttamento senza scrupoli. E poi c'è Nyamoya in Rwanda come "Eichmann a Gerusalemme", con tutta l'obiezione del caso alla mancanza di un giusto processo contrapposta al diritto di uno Stato a dirimere le proprie controversie. Il personaggio di Kate è l'emblema vivente – e sarà poco altro – dell'essere umano spezzato, strappato alle proprie radici, adottato da un paese ricco, ma bloccato nell'incapacità di elaborare un passato senza memoria. E proprio di un viaggio a ritroso nella memoria tratterà la serie man mano che ci si avvicina alla fine, fino ad una dolorosa riconciliazione con il dolore.
In un cast di grande valore, sembra palpabile ad esempio la difficoltà di Michaela Coel nell'interpretare un personaggio che si presenta come intoccabile, ma che è soggetto a scatti di rabbia o disperazione improvvisi. Ci sono circa cinque o sei personaggi che soffrono di malattie gravi o che sono definiti dal vivere una condizione di salute molto precaria, e non si contano le scene di vomito – per motivi che vanno dallo shock alla malattia ad altro – sulle quali la camera indugia. E una certa scena d'azione con un inseguimento in macchina potrebbe risultare inconsapevolmente goffa. Black Earth Rising cerca allora per sé un carico drammatico che non riesce a costruire in altro modo, sottraendo forza ai propri temi.