Black Cat vol. 1: Grand Theft Marvel, la recensione

Il primo volume di Black Cat è una lettura leggera e divertente, in grado di regalarci un personaggio perfettamente a suo agio nella veste di protagonista della serie

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Black Cat #1, anteprima 01

Arriva in Italia uno dei titoli che lo scorso anno ha riscosso maggior successo negli Stati Uniti: Black Cat. In maniera del tutto inattesa, la prima serie regolare dedicata alla Gatta Nera ha raggiunto la vetta della classifica di vendite nello stesso periodo in cui eventi di primissimo piano – la rivoluzione mutante orchestrata da Jonathan Hickman e Absolute Carnage di Donny Cates e Ryan Stegman – stavano sconvolgendo l'Universo Marvel. Jed MacKay, Travel Foreman e Mike Dowling hanno infatti realizzato un fumetto capace di ammaliare, proprio come la sua protagonista.

Panini Marvel Italia ha raccolto in un cartonato, Grand Theft Marvel, i primi sei numeri della pubblicazione, e sin dalle prime pagine non è difficile cogliere le peculiarità che hanno reso l’opera un successo.

La storia vede Felicia Hardy calata nel contesto a lei più congeniale: abbandonata ogni altra attività criminosa, è tornata a essere semplicemente una ladra, il ruolo che l’ha resa celebre agli esordi. Assoldati due nuovi compagni di avventura – Boris e Bruno – e sfruttando l’esperienza del suo mentore, Volpe Nera, la Gatta prende di mira il Sancta Sanctorum per rubare un prezioso artefatto, approfittando della temporanea assenza di Doctor Strange. Sullo sfondo, la Loggia dei Ladri monitora ogni mossa della protagonista, con Odessa Drake desiderosa di prendersi la sua rivincita...

Tra un episodio e l'altro, la narrazione si mantiene lineare, con la protagonista che deve di volta in volta portare a termine una missione differente. Il taglio di questi racconti è molto leggero e frizzante, con la voce narrante che ci catapulta nel vivo dell’azione, permettendoci di provare in prima persona le emozioni legate alla progettazione e all’esecuzione di un furto. L’adrenalina, la tensione e la soddisfazione finale sono suggestioni che vengono scandite – ed esaltate – da una scrittura fresca e ispirata, caratterizzata da dialoghi asciutti.

"Sin dalle prime pagine non è difficile cogliere le peculiarità che hanno reso l’opera un successo."In particolare, risulta convincente la caratterizzazione di Felicia: da queste pagine emerge il ritratto di una donna forte e sicura di sé, meticolosa nel suo lavoro e in grado di tener testa a ogni genere di imprevisto. Il tutto viene sottolineato tramite le interazione con il resto del cast di supporto, perfetto nel mettere in risalto la poliedricità della star.

La protagonista si fa portavoce delle eroine contemporanee: figure emancipate, tridimensionali, in grado di riempire la pagina e rendere ogni parola o gesto magnetico. Proprio quest’ultimo aspetto rappresenta quell’elemento in più che permette alla Gatta Nera di smarcarsi dal suo ruolo di storica comprimaria delle storie di Spider-Man e di splendere finalmente di luce propria.

Questa perfetta alchimia non viene intaccata da una componente artistica al si sotto delle aspettative: pur non presentando evidenti imprecisioni, lo stile sporco di Foreman non sempre risulta soddisfacente nelle fasi più animate della storia, restituendoci figure abbozzate e poco dinamiche. Migliora la resa quando l’attenzione è catturata dall’espressività dei personaggi, certamente uno dei punti forti dell'artista.

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