Birthdays the Beginning, il senso di Yasuhiro Wada per la vita - Recensione

Una simulazione di vita nella quale il giocatore è creatore e demiurgo: la recensione di Birthdays the Beginning

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Non è quello di Yasuhiro Wada tra i primi nomi che vengono in mente all'appassionato quando gli si chiede di citare i game designer giapponesi di maggior talento, eppure meriterebbe maggior riconoscimento il papà della serie Harvest Moon, ora Story of Seasons, e non solo per l'avere creato la ormai storica serie bucolica, ma per essere uomo attento a particolari sensazioni, toni, atmosfere, convogliate ovviamente negli episodi della sua opera più nota, ma anche in meno conosciute, come l'eccezionale Little King's Story: Wada è affascinato dalla natura, è un cantore della vita tranquilla, si interessa alle relazioni interpersonali, è, come molti, un uomo interessato a quella cosa un po' strana e un po' miracolosa chiamata vita. Birthdays the Beginning è un'ulteriore testimonianza di ciò, è una simulazione di vita vera e propria, nel senso che il giocatore non è partecipante a esistenze altrui, è demiurgo. Manca di quella poetica un po' dolce, un po' ingenua, che caratterizza molte delle produzioni del game designer giapponese, ma non per questo è produzione asettica.

Il mondo è un cubo grigio bollente, cinquanta gradi ne rendono opprimente l'aria, ma forniscono le condizioni ideali per la nasciata della vita. Non c'è acqua, è la prima cosa che il giocatore, attraverso il suo bizzarro avatar, si deve preoccupare di creare, abbassando con la semplice pressione di un dorsale il livello del terreno: eccoli quindi i fondali marini, quelli dai quali sappiamo essere nata la vita, e così nasce anche in Birthdays the Beginning, seguendo quella verosomiglianza, perché l'esatteza scientifica non la si trova, che lo denota, quella per la quale ad esempio, molto più in là nel corso della partita, sarà possibile trovare affianco all'uomo moderno una specie di tirannosauro adattatasi ai cambiamenti climatici. Ma andiamo per ordine: plasmare il terreno è la maniera attraverso la quale si può creare la vita, la cui proliferazione, e le modalità attraverso le quali si spande, dipendono da vari fattori, presenza d'acqua ovviamente, temperatura, influenzata questa dall'altezza del terreno: un vasto oceano fa aumentare la temperatura del cubo, un terreno montagnoso la fa abbassare.

[caption id="attachment_172827" align="aligncenter" width="600"]Birthdays the beginning screenshot Un temibile tirannosauro...Di montagna?[/caption]

Plasmare il terreno non è operazione libera: l'avatar ha una riserva di energia, che ai livelli più bassi si esaurisce piuttosto rapidamente. Opera quindi sul terreno, manda avanti il tempo, che non scorre autonomamente, allo stesso tempo ricaricandosi di energia, e nella progressione temporale accade la vita, nuove forme si creano, vegetali e animali, fotografarle significa immagazzinarle in un'enciclopedia e aumentare di livello. Mano a mano che si va avanti aumentano le capacità di terraformazione, si allarga il ventaglio di oggetti a disposizione, di vario tipo, soprattutto però si osservano tante, tante creature prendere vita, occupare i loro spazi, evolvere o mutare, magari a seconda del cambiamento climatico: ecco come nasce un orso polare, quando ne esistono di vari all'interno del cubo e se ne abbassa la temperatura.

"Ci sono tanti meccanismi più o meno nascosti in Birthdays the Beginning che regolano il proliferare delle forme di vita, è un vero e proprio piacere scoprirli"

Ci sono tanti meccanismi più o meno nascosti in Birthdays the Beginning che regolano il proliferare delle forme di vita, è un vero e proprio piacere scoprirli, anche se può essere difficoltoso farlo. Il giocatore è stimolato a sperimentare, si diverte a farlo, così come, più semplicemente, a plasmare il mondo come più lo aggrada, creando cascate, catene montuose, depressioni, ed in ognuno di questi ambienti potranno emergere nuove esistenze: il meccanismo è semplice, ma estremamente accattivante.

[caption id="attachment_172828" align="aligncenter" width="600"]Birthdays the beginning screenshot Lo stile con il quale sono rappresentate le creature è davvero carino[/caption]

Non vuole ovviamente essere un titolo particolarmente complesso Birthdays the Beginning, l'accessibilità è una delle sue caratteristiche migliori, il problema è che fa però fatica anche ad essere profondo, perché oltre l'intelligente meccanismo che lega forma del mondo e forme di vita c'è davvero poco: non bastano le poche linee che raccontano la storia di una modalità principale per offrire un qualcosa in più, né la modalità che pone al giocatore sfide particolari. Fa fatica quindi a catturare a lungo l'attenzione del giocatore smaliziato, che non può non apprezzarne le basi, ma allo stesso momento fa fatica a trovare un motivo di interesse sul lungo periodo. Si tratta comunque di una produzione indirizzata ad un pubblico giovane, come testimonia anche uno stile visivo coloratissimo, seppur non valorizzato al massimo da una tecnica con qualche pecca (cali di FPS, soprattutto). Lo dice anche il titolo del gioco, potrebbe essere un inizio questo, di una nuova saga magari, che sappia affiancare a quanto di buono il titolo propone elementi che ne aumentino la profondità: per ora accontentiamoci di una simulazione di vita particolare, a suo modo unica, per quanto non molto ricca.

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