Billions 2x07 "Victory Lap": la recensione
La recensione del settimo episodio della seconda stagione di Billions
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Si riparte dalla "fregatura" presa da Axelrod, uno che a fare la figura dello stupido non ci sta. Quindi, dopo aver cercato un capro espiatorio sul quale far ricadere la colpa per gli investimenti in una zona destinata al default, capisce che in fondo, per una volta, parte della responsabilità è la sua. Sarà forse per questo che per tutto l'episodio Axe gira un po' a vuoto. Sbraita e si atteggia come al solito, ma è anche capace di momenti di silenzio e ascolto, chiede pareri ai suoi collaboratori più stretti, rinuncia ad avere l'ultima parola nelle conversazioni. L'istinto lo spinge verso il punto di vista di Taylor: chi è causa del suo male pianga se stesso, se la città-azienda deve fallire, così sia. Con tutte le nefaste conseguenze del caso.
Ancora una volta risalta, nella contrapposizione tra Bobby e Chuck da un lato e Maggie e Lara dall'altro, questa idea di confronto tra uomini che urlano, lanciano sguardi falsi e sorrisi poco amichevoli, e donne più misurate, forse più nascoste, spesso più mature, capaci di vedere il "gioco" per ciò che è e di saper mettere la parola giusta al momento giusto. Come al solito si tratta di procedere equilibrando vittorie e sconfitte, dubbi e risoluzioni.