Billions 2x04 "The Oath": la recensione
La recensione del quarto episodio della seconda stagione di Billions
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Axelrod deve necessariamente cedere terreno. Lo impone la scrittura, lo impone la storia. Le cose erano andate troppo lisce per lui nei primi episodi, nei quali l'abbiamo visto impartire una severa lezione a Todd anche grazie a Taylor. Nel quarto episodio non compaiono né il primo né la seconda, ma altre sfide, altri interessi. Quello di Axelrod di possedere una squadra di football americano, che sfumerà nel finale concedendo al milionario la possibilità di un appiglio per colpire Rhoades. Da parte sua Rhoades fatica a tenere in piedi le accuse contro Boyd e, nonostante abbia trovato una pedina debole su cui appoggiarsi, i dubbi di quest'ultima lo mettono in difficoltà.
Billions continua nel frattempo a giostrarsi nella visione leggermente diversa del nostro mondo che prospetta, ed è difficile non vedere in Craig Heidecker una sorta di Elon Musk. Wendy si avvicina all'uomo, ha una lunga conversazione con l'astronauta Elena Gabriel. Anche nella presenza di questo personaggio potremmo trovare un senso all'assenza di Taylor. Per certi versi le due si assomigliano nel loro essere così diverse dalle persone intorno a loro, più idealiste, o forse semplicemente troppo lontane dal bisogno di accumulare ricchezze e potere.Il confronto finale con la deposizione di Axelrod è un bel momento. Bobby si presenta con una t-shirt dei Megadeath, a sottolineare il suo disinteresse per la faccenda, per la quale non ritiene necessario nemmeno vestirsi elegantemente. In realtà le parole lo tradiscono, ed è difficile per una persona orgogliosa come lui ammettere che l'atteggiamento di Chuck potrebbe averlo ferito e danneggiato sul piano personale. Una pausa provvidenziale lo rimetterà in carreggiata, fornendogli un'altra arma dialettica da sfoderare contro il suo avversario.