Billions 1x10 "Quality of Life": la recensione

Il decimo episodio di Billions presenta una struttura atipica rispetto al solito: Axe e Rhoades continuano a giocare sporco

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Spoiler Alert
Fantaeconomia. Esiste qualcosa del genere? Perché eventualmente il genere di appartenenza di Billions sarebbe quello. Marginalmente legato alla realtà, ma da quella separato da scrittura, contenuti, caratterizzazioni eccessive dei personaggi. Quality of Life è uno degli episodi più interessanti presentati finora dalla serie di Showtime, se non altro per una struttura atipica, che per tutta la sua durata gravita intorno ad un evento centrale, da esso allontanandosi e riavvicinandosi, costruendo i consueti legami tra i personaggi di Axelrod e Rhoades. Un episodio a modo suo corale, denso di eventi, rivelazioni, slanci verso il futuro della serie, tanto che avrebbe potuto rappresentare un degno finale di stagione (mancano ancora due puntate).

Si riparte dalla morte improvvisa di Donnie, la talpa che con le sue informazioni – false – aveva messo sull'attenti lo staff del procuratore, quest'ultimo solo formalmente ritiratosi dal caso. Dipartita improvvisa per tutti ma non per Axe, che sulle gravi condizioni del collaboratore aveva scommesso forte, giocando d'anticipo sui suoi avversari. Il confronto tra il miliardario e l'uomo malato si condensa in due momenti, posti all'inizio e in coda all'episodio. L'attimo della scoperta e quello della decisione crudele, spietata. Niente a che vedere come cattiveria con la scenetta organizzata poi da Axe con Bill Sterne, collaboratore di ritorno dalla decisione a non procedere presa dal giudice Wilcox, che poi verrà riutilizzato da Axe come spia all'interno della Ionosphere, collettivo di ex collaboratori da stroncare, o almeno tenere sotto controllo.

Chuck da parte sua, oltre ad essere allontanato dal funerale di Donnie – paradossale, solo per noi, il fatto che Axe possa pronunciare invece il discorso di addio – deve fronteggiare la decisione sfavorevole del giudice, che tira in gioco le presunte motivazioni personali dell'ufficio del procuratore nell'accanirsi contro Axe. Un rapido giro di pista e Chuck scopre qualcosa sul passato di Wilcox. Vendetta e autocompiacimento, sempre e comunque. Sia per Chuck che per Axe, che in conclusione non potrà fare a meno di aggredire faccia a faccia i giovani della Ionosphere e dettare loro le condizioni della "resa".

Rimangono alcuni momenti e intuizioni molto validi. Il parallelo tra lo sfruttamento della malattia di Donnie molto simile a ciò che Axe fece con la tragedia dell'11 settembre; il litigio finto con Bill Sterne, idea non originalissima ma eseguita in modo molto divertente ed eccessivo, in piena linea con la serie; la stessa struttura atipica della puntata, che come detto gravita intorno al momento del funerale. Per il resto rimane la solita sovraesposizione di caratteri e motivazioni, i soliti dialoghi artificiosi, che questa settimana presentano ben tre discorsi (due di Chuck, uno di Axe) alla folla in cui l'unico vero interlocutore sembra essere lo stesso oratore. E, forse, lo spettatore che fosse riuscito a sviluppare una forma di empatia con questi personaggi dopo dieci episodi.

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