Billions 1x04 "Short Squeeze": la recensione

Quarto episodio per Billions, il migliore finora, con la presenza di alcune guest d'eccezione

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Spoiler Alert
Fin dall'inzio della serie Billions ha tenuto fortemente a distanziare i due protagonisti principali Bobby e Chuck. Di riflesso, il confronto tra i due deve passare necessariamente attraverso altri canali, siano persone che fanno da tramite, siano situazioni che in qualche modo li riguardano entrambi. Short Squeeze esalta questo aspetto della narrazione, intessendo una fitta rete di collegamenti narrativi ed emotivi tra i due protagonisti. Lo fa in quello che è l'episodio migliore visto fino ad ora, se non altro per la mancanza di quelle cadute di stile clamorose che avevano caratterizzato gli episodi precedenti. C'è anche una maggiore vicinanza ai due, mai così vulnerabili – ma si può fare di meglio – e un ritmo leggermente più alto. Non bastano a promuovere il progetto, ma sono un timido passo in avanti.

La "short squeeze" da cui prende il nome l'episodio è una rischiosa operazione finanziaria legata alla Cross Co, che finisce per collegare Rhoades senior e Axelrod. L'attacco sempre più deciso di Chuck contro il magnate finanziario viene stroncato e spezzato a più riprese, e Axel ne rimane quasi al di fuori, come se lo stato delle cose bastasse a impedire qualunque ritorsione nei suoi confronti. Pete, per fare un esempio, non farà altro che incensare le immense doti di Axelrod, il suo essere un personaggio sfuggente ed eccezionale, nell'ennesima – e speriamo ultima – glorificazione di un protagonista di cui vorremmo vedere l'effettiva eccezionalità, piuttosto che sentirne solo parlare. Il doppio gioco di Tara intanto viene scoperto, e Rhoades junior dovrà imporre la propria integrità al di sopra del legame con il padre fino a fargli perdere una grossa somma legata alle voci di "short" di cui sopra.

E Axel? La serie, come già notato in precedenza a proposito del personaggio di Wendy, non riesce a gestire in modo brillante l'equilibrio generale, e finisce per separare e irrigidire i percorsi dei protagonisti piuttosto che legarli insieme. La parentesi del miliardario favoloso lo porterà fino in Quebec per assistere ad un concerto dei Metallica (la loro concreta apparizione nello show finisce per essere più disturbante che altro). Ciò che rimarrà dell'esperienza saranno due distinti incontri con altrettante guest che siamo contenti di vedere nella serie. Si tratta di Noah Emmerich (The Americans), nei panni di un amico d'infanzia di Axel con molto risentimento e debiti sulle spalle, e di Kerry Bishè (Halt and Catch Fire), che qui interpreta una musicista che fa gli occhi dolci al nostro protagonista e lo invita a guardarsi Quarto Potere (in fondo ogni versione romantica di un miliardario è una rielaborazione di Charles Foster Kane).

Sommando le varie storyline, ne risulta in conclusione un quadro complesso nei suoi dettagli – come al solito è difficile afferrare tutti i concetti finanziari – ma che tende a semplificare e appiattire in tutto il resto. Chuck e Bobby sono due persone che bramano il potere per il potere, perché sinonimo di riconoscimento sociale e maggiore libertà, ma che sotto sotto sono intrappolate dal loro stesso ruolo e da ciò che ne consegue (integrità assoluta, spregiudicatezza, inavvicinabilità).

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