Billions 1x02 "Naming Rights": la recensione
Prosegue lo scontro a distanza tra Axelrod e Rhoades, in un secondo episodio di Billions che mantiene i difetti della première
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Emblematico un dialogo che ascolteremo ad un certo punto tra Rhoades e Bryan Connerty (Toby Leonard Moore, lo scorso anno l'abbiamo visto in Daredevil), nel quale di fronte alla prospettiva di incastrare definitivamente Birch e portare a casa un risultato sicuro, si preferisce rimettere qualcosa in gioco tramite un patteggiamento che dovrebbe condurre la squadra del procuratore al vero obiettivo: Axelrod. Rhoades e il suo assistente non hanno dubbi, nella caccia dello sceriffo a Butch Cassidy e Sundance Kid è per questi ultimi due che si fa il tifo. E, se non possiamo e non vogliamo ridurre lo scontro tra Rhoades e Axelrod ad una sfida tra il bene e il male, è anche vero che le nostre simpatie vanno istintivamente allo speculatore, che anche questa settimana si prende le luci dei riflettori con i momenti migliori e che ricordiamo più volentieri.
Sono questi i momenti, come quello in cui per dare una lezione a tutti Axe improvvisa licenziando un collaboratore in fondo non più colpevole di tanti altri, in cui ci sentiamo di voler investire di più in una storia che per il resto latita di emozioni e coinvolgimento. La scrittura di Koppelman e Levien si muove sgraziata tra le maglie di una vicenda che dovrebbe essere conflittuale, quasi disturbante, e invece risulta solo fin troppo carica e scontata. Esempio ne è tutta la storyline che vede Hall, il collaboratore di Axe, ricattare Tara affinché questa diventi una talpa all'interno dell'ufficio di Rhoades. Tra una scena di sesso lesbo che – come dicono gli stessi protagonisti – non serve a niente, droga e – naturalmente – un accenno alle depravazioni di Hall, siamo al tonfo più sonoro di queste prime due puntate.