Big Hero 6, la recensione

Il cartone di Natale Disney è un'avventura maschile ambientata nel mondo della fantascienza adulta. Bellissimo il personaggio del robot infermiere Baymax

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Due sorelle in Frozen. Due fratelli in Big Hero 6.

Lì il mondo della fiaba di tradizione europea, qui il mondo della fantascienza orientale alla Akira (1988). E infatti siamo in un futuro non lontanissimo e in una città inventata nata dall'incrocio tra San Francisco e Tokyo.

I protagonisti? John Lasseter ne ha fatta un'altra delle sue. Dopo la prima protagonista di colore per La principessa e il ranocchio (2009), il nuovo capo creativo della Disney spinge ancora per rendere protagonisti anche dei cartoon quei personaggi che un tempo potevano essere al massimo una spalla simpatica.

I due fratelli protagonisti di Big Hero 6, Hiro e Tadashi, sono, già dai nomi, di chiare origini orientali. Li seguiremo per un'avventura molto interessante che ha a che fare con la morte, la paternità, l'amore e la finalità del genio inventivo.

A cosa può e deve servire il nostro talento? Era un tema centrale anche dell'ultimo malinconico Miyazaki di Si alza il vento (2013). In questo caso i registi Don Hall e Chris Williams sfruttano il tema per proporre le due visioni della tecnologia che Hiro e Tadashi hanno: il primo (più piccolo) vuole combattere (bella la scena iniziale dove partecipa a scontri di robot alla Real Steel) mentre il secondo (più grande) vuole curare.

Sarà attraverso la conoscenza con la geniale invenzione del fratello più grande (un pupazzone infermiere in vinile bianco e gommoso di nome Baymax) che il piccolo Hiro vivrà un'avventura fatta di drammi, sorprese, crescita e incontri. Quello con l'enorme e "coccoloso" robot Baymax (la sera bisogna ricaricarlo come un cellulare altrimenti sembra che abbia avuto una bella sbornia) seguito dalla conoscenza con una squadra di nerd studenti di una scuola molto alla Mit in grado di trasformarsi in vendicatori mascherati la cui immagine viene curata da Hiro in persona.

E già... perché questo ottimo film Disney riesce a parlare di temi affascinanti e complessi senza perdere di vista una trama d'azione dal sapore superomistico che vedrà il piccolo Hiro alle prese con un arcinemico coperto da una maschera del teatro giapponese Kabuki (altro riferimento alla cultura nipponica).

Sicuramente non ci troviamo di fronte a uno dei pezzi da novanta della Golden Age Pixar (Up è il loro ultimo capolavoro?) ma Big Hero 6 conferma la bella capacità dell'ex capo Pixar John Lasseter di portare un pizzico di brio in più dentro la tradizione del film di Natale Disney, quest'anno targato quasi esclusivamente al maschile.

E il paziente, altruista e meticoloso Baymax... è "qualcuno" per cui poter perdere tranquillamente la testa.

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