Big Little Lies: le nostre impressioni in anteprima sui primi quattro episodi

Nicole Kidman, Reese Whiterspoon e Shailene Woodley: Big Little Lies, la nuova miniserie della HBO, trova la sua grande forza in un cast ottimo

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Le piccole grandi bugie della nuova miniserie della HBO vivono nel distacco profondo tra pubblico e privato, giocando sulla più classica delle patine borghesi falsamente concilianti. Big Little Lies in questo senso è un gioco corale, in cui ogni storia, malgrado un punto comune che vedremo dopo, è una voce nel coro delle ipocrisie, delle mancanze, dei compromessi della classe medio-alta. Abbiamo avuto la possibilità di vedere in anteprima i primi quattro episodi dello show – in totale saranno sette le puntate – e tanti sono stati sufficienti per inquadrare un prodotto chiaro fin dal principio: una tematica generale forte, un senso di fatalismo che si realizza anche tramite lo stile narrativo, un cast clamoroso, soprattutto sul versante femminile.

Il nucleo principale è formato da tre donne, accomunate in primo luogo dall'essere madri di bambini che frequentano la stessa classe d'asilo. Si tratta di Madeline (Reese Whiterspoon), Celeste (Nicole Kidman) e Jane (Shailene Woodley). Bastano poche linee di dialogo, puntellate opportunamente dalle riflessioni di un gruppo di osservatori informati sul corso degli eventi (ma ci torneremo dopo), per tracciare profili compiuti e consistenti non solo di queste personalità, ma delle loro vite. Il trauma più o meno profondo, la fragilità più o meno tenuta a freno da un sistema di relazioni umane che si protegge a vicenda costruendo uno schermo contro qualunque debolezza, il desiderio di essere forse altro rispetto a ciò che si è, ma al tempo stesso l'attrazione irresistibile per le catene sociali, di qualunque tipo.

Tutto ciò è il bagaglio tematico che Big Little Lies, tratta dal romanzo di Liane Moriarty e creata da David E. Kelly, si porta dietro. La parola chiave è "apparentemente". Tutto è apparentemente limpido, chiaro, alla luce del sole, come le orme lasciate sulla sabbia, in un'immagine che ricorrerà spessissimo nei primi quattro episodi, ogni volta con una valenza maggiore. In realtà fin da subito gli eventi vivono all'ombra di una tragedia grave e incombente. Ne scopriamo a poco a poco i contorni grazie alle osservazioni di agenti delle forze dell'ordine o persone informate sui fatti che, da un futuro più o meno lontano, riflettono su quei giorni che hanno condotto alla tragedia.

Non possiamo aggiungere altro se non che, volendo individuare un fatto scatenante, questo sarebbe un incidente avvenuto tra i bambini, con un'accusa di violenza tutto sommato piccola e innocente, ma che viene proiettata sull'intero gruppo di genitori presenti. Da quello che, in fondo, è un piccolo gesto, e che rimane un semplice segnale, parte un sistema di relazioni che gioca sempre più al rialzo nella tensione, scoperchiando segreti vari, tra "uomini che odiano le donne" e "casalinghe disperate".

Il cast, come detto, è clamoroso. Alle tre star citate aggiungiamo Laura Dern, Zoe Kravitz, ma anche Adam Scott e Alexander Skarsgard. Il regista di tutti gli episodi Jean-Marc Vallée ritrova una collaborazione con la Witherspoon, con cui aveva lavorato per Wild. E bisogna dire che il personaggio dell'attrice Premio Oscar è quello che sembra emergere maggiormente, privilegiato da una scrittura che gli riserva ampio minutaggio, ma che non sempre riesce a coinvolgerci empaticamente. Molto meglio da questo punto di vista allora la Jane della bravissima Shailene Woodley, mentre Celeste è il personaggio più intenso interpretato da Nicole Kidman da molto tempo.

La première di Big Little Lies è fissata per domenica 19 febbraio.

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