Big Little Lies 1x07 "You Get What You Need" (finale): la recensione

Big Little Lies termina con un ottimo episodio: rabbia, dolore, paura, tutto ritorna nella chiusura della miniserie HBO

Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.


Condividi
Spoiler Alert
Da ogni immagine del finale di serie di Big Little Lies traspare l'idea di chiusura, qualcosa che dovrà concludersi, anche bruscamente, anche ricorrendo a strappi violenti. Si tratta del volto spaesato di Celeste, fantasma ferito che si aggira in una casa che non riconosce più; si tratta del crollo emotivo di Madeline, ormai incapace di nascondere i sensi di colpa per il tradimento; si tratta di Jane, ospite mai del tutto a proprio agio nel nuovo universo, anche nel suo caso basta un secondo a far tornare a galla paura e rabbia. Questo è il nucleo, centrale ma non esauriente, di quella femminilità che dal primo momento è stato il perno su cui Big Little Lies ha costruito la forza del proprio dramma. Il settimo episodio della miniserie HBO cala con forza brutale il sipario su tematiche, storie, caratterizzazioni. L'ultimo atto di una tragedia già scritta.

Quindi, l'idea che entro breve tutto dovrà compiersi in qualche modo. Si inizia praticamente da subito con la confessione, che poi genera un sistema di azioni e reazioni, di Ziggy su chi fossero i veri aggressori della figlia di Renata. Nessuna sorpresa qui, ma in fondo ce ne saranno poche anche nel resto dell'episodio. Si tratta di uno dei figli di Celeste. Jane si sentirà più sollevata, Renata si sentirà in colpa, ma il fulcro del piccolo episodio, che qui trova un senso più giusto e profondo, è la consapevolezza che arriva come uno schiaffo su Celeste. Fin qui lei – lo dirà in seguito – aveva resistito all'impulso di lasciare Perry solo per il bene della famiglia. In realtà viene fuori che proprio quei comportamenti violenti hanno probabilmente ispirato un certo tipo di condotta in uno dei gemelli.

Quindi non solo l'idea di controllo nelle relazioni in una particolare ottica femminile – non necessariamente femminista – ma le colpe dei più grandi che ricadono sui più piccoli e indifesi, vittime, ma anche carnefici in questo caso. Si tratta solo di uno dei piccoli ingranaggi di una storia più complessa, non così pulita e perfetta in tutte le sue storyline – ma in fondo è giusto così – che però riesce a assumere un valore maggiore nel momento in cui diventa una parte di un tutto più grande. Qui, con grande teatralità e comprensione del momento, lo svelamento e il compimento della tragedia avviene ad una festa a tema. L'ennesimo momento di ostentazione che dovrebbe essere rassicurante e piacevole e che invece come tutto il resto è solo la maschera (ancora, i costumi indossati) che copre "grandi piccole bugie".

Il momento copre quasi la seconda metà dell'episodio, ed è perfetto. Funziona tutto, con la tragedia più grande che si va costruendo scena dopo scena, il culmine esatto di tanti piccoli momenti drammatici disseminati in precedenza. Sensi di colpa, rabbia, dolore, paura, sorpresa, tanti piccoli sentimenti che diventano, senza parole ma solo con un gioco di sguardi e silenzi, il riflesso cangiante e mai preciso di cinque diverse donne. Qui l'idea di rivelare l'assassino è funzionale all'anima più classica e thriller della vicenda, ma in fondo quella spinta, su quelle scale percorse tante volte in una sorta di foreshadowing, rimane un gesto collettivo. Idea confermata dalla forte complicità dimostrata durante gli interrogatori e nella scena finale sulla spiaggia.

Non ci sarà una seconda stagione, l'adattamento ad opera di Jean-Marc Vallée dell'omonimo romanzo termina qui. Un peccato per certi versi, una giusta decisione per altri. Big Little Lies ha detto ciò che aveva da dire in una serie in cui tanto l'intreccio quanto l'anima giallo-thriller non sono valse solo per se stesse, ma anche e soprattutto come mezzo per raccontare un certo tipo di relazioni umane. Rimangono i personaggi, su tutto, e le interpretazioni fantastiche del cast. Su tutte svetta Reese Whiterspoon, con un personaggio detestabile in prima battuta, ma molto interessante ora che abbiamo imparato a conoscerlo.

Big Little Lies ha mantenuto tutte le sue promesse ed è andato anche oltre, un titolo degno di far parte del glorioso elenco delle miniserie HBO.

Continua a leggere su BadTaste