Better Call Saul 6x05, Nero e blu: la recensione
Manca una sola puntata al finale di metà stagione 6 di Better Call Saul 6 è molto probabile che siano imminenti sviluppi eclatanti...
“È un gioco di attesa”
Lo dice Mike Ehrmantraut a Gus Fring nel suo nascondiglio, dove continuano ad aspettare l’arrivo di Lalo Salamanca. In un certo senso, l’attesa è il tema di questo episodio: vivere ai margini della legge non è un gioco da ragazzi e le sorprese, belle o brutte che siano, sono sempre dietro l’angolo. Questa situazione non sembra adatta a Fring, che mentre Mike gli parla continua a pulire ossessivamente le piastrelle della doccia con uno spazzolino da denti. In precedenza, lo abbiamo visto al ristorante Los Pollos Hermanos, incapace di mantenere la concentrazione sul suo lavoro di copertura e uscire dal locale mentre si guarda intorno come se credesse che il suo avversario sia a pochi passi da lui, pronto ad attaccare. Non si era mai visto un Gus Fring così incapace di gestire la sua emotività. Un’emotività che sembra placarsi solamente dopo una visita al cantiere abbandonato del laboratorio sotterraneo sotto la Lavandería Brillante: Fring controlla i cavi dell’elettricità posati a terra, conta dei passi, nasconde una pistola nei cingoli di una ruspa. Ha escogitato un piano che sembra soddisfarlo e rimetterlo in carreggiata.
Le apparenze ingannano
Anche Kim Wexler sembra in difficoltà nel gestire l’attesa: da una parte, teme anche lei il ritorno di Lalo: al contrario di Saul, non riesce a dormire, gira nel loro appartamento nel mezzo della notte, fuma, beve, barrica la porta d’ingresso con una sedia. Dall’altra, non ha ancora rivelato al marito la verità su Lalo, che lui crede morto. Si rifugia quindi nel lavoro e incontra alla tavola calda El Camino (ormai suo luogo deputato per gli incontri di lavoro) Viola Goto, sua ex assistente allo studio legale Schweikart & Cokely. Le due parlano della causa della Sandpiper che Viola sta gestendo da sola da quando Kim se n’è andata. La donna nomina un ex giudice in pensione, Rand Casimiro, che prenderà parte agli incontri di mediazione della causa e rivela a Kim di ammirare il coraggio che ha dimostrato nel cambiare vita e di vedere in lei una persona che le fa credere di più nella legge visto l’aiuto che fornisce alle persone in difficoltà. Di fronte all’amica ignara della vera situazione che sta vivendo, Kim dichiara di avere appena iniziato a fare quello che si è prefissa, lasciandoci il dubbio su quali siano le sue prospettive personali e professionali.
Senza esclusione di colpi
Chi invece non è più disposto ad aspettare è Howard Hamlin. Dopo una riunione con alcuni anziani coinvolti nella causa contro la Sandpiper che riesce a gestire in maniera esemplare, Clifford Main gli racconta la scena alla quale ha assistito pochi giorni prima nella quale lo crede coinvolto. Quando Howard scopre che Cliff era a pranzo con Kim Wexler durante l'abbandono nel bel mezzo della strada di una prostituta, capisce che dietro c’è lo zampino di Jimmy/Saul, che nel frattempo, nei suoi nuovi uffici ancora in condizioni pietose, è costretto ad assumere Francesca, la sua vecchia segretaria, per gestire una mole di lavoro sempre più impegnativa. Preso dall’entusiasmo del momento, non si accorge di essere caduto in una trappola quando viene convocato da un cliente chiamato H.O. Ward presso una palestra di boxe. Una volta sul posto, l’avvocato trova Howard che si dichiara stanco dei suoi trucchetti e lo sfida a un incontro di boxe. Dopo un primo momento di ragionevolezza, Saul cede all’orgoglio (cosa di cui in seguito si pentirà con la moglie) e acconsente alla sfida, che perde andando al tappeto. Subito dopo, Howard sale sull’auto di un investigatore privato al quale chiede di indagare su Saul. I ruoli si sono invertiti e ha inizio un gioco tutto nuovo.
Lontano da casa
Tutti quelli che aspettano con timore e preoccupazione la sua prossima mossa non immaginerebbero mai dove si trova Lalo Salamanca: l’uomo si è infatti recato in Germania. Lo ritroviamo in un pub, intento ad attaccare bottone con una donna che scopriamo essere Margarethe Ziegler, la vedova di Werner, il capo cantiere al soldo di Gus Fring ucciso, suo malgrado, da Mike Ehrmantraut (nell’episodio finale della quarta stagione). Grazie agli aneddoti giusti e al suo fascino, Lalo convince la donna a farsi accompagnare fino a casa sua, anche se i due non passano la notte insieme. La mattina dopo, quando Margarethe esce per andare a lavoro, Lalo entra nella sua villetta in cerca della documentazione relativa al laboratorio di Gus Fring. La trova nell’ufficio di Werner, la stanza nella quale, su una mensola, è esposto il regolo calcolatore che i suoi colleghi gli hanno regalato, ma viene sorpreso dall’ inaspettato rientro in casa di Margarethe. La donna, vedendo il cane comportarsi in modo strano, intuisce che qualcosa non va, ma quando raggiunge lo studio, Lalo se n’è andato uscendo da una finestra. Pronto per il prossimo passo di un piano ancora tutto da scoprire. Manca una sola puntata al finale di metà stagione ed è molto probabile che l'attesa del pubblico per qualche sviluppo eclatante abbia i giorni contati.