Better Call Saul 6x11, Breaking Bad: la recensione

Nell'undicesimo episodio dell'ultima stagione di Better Call Saul fanno finalmente la loro prima apparizione i protagonisti di Breaking Bad

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Spoiler Alert

La recensione dell'episodio 11 della stagione 6 di Better Call Saul, intitolato Breakind Bad, disponibile su Netflix.

A volte ritornano

Breaking Bad. Stagione due, episodio otto. Better Call Saul. La prima apparizione dello stravagante avvocato Saul Goodman.

Better Call Saul. Stagione sei, episodio undici. Breaking Bad. La prima apparizione, nella cronologia narrativa delle due serie, di Walter White e Jesse Pinkman.

Il momento tanto atteso dai fan è arrivato. Bryan Cranston e Aaron Paul sono tornati a indossare i panni di due delle più celebri icone della cultura pop del XXI Secolo. E lo hanno fatto in un episodio nel quale il presente (che ora che ci siamo lasciati la storyline principale alle spalle, è rappresentato dal post Breaking Bad in bianco e nero) e il passato (gli anni di Breaking Bad) sono più vicini e intrecciati che mai.

Passato

In realtà, se si escludono pochi secondi all’inizio e alla fine dell’episodio, sono soltanto due le scene ambientate ai tempi di Breaking Bad. La prima è, appunto, quella in cui vediamo Walt e Jesse. I due sono sul loro camper nel deserto. Nel vedere la loro attrezzatura chimica, Saul capisce chi ha davanti, l’ormai famoso Heisenberg e il suo assistente. Mentre il camper non parte e c’è un momento di stallo, Jesse chiede a Saul chi sia Lalo, la persona citata in precedenza dall’avvocato. “Nessuno”, gli risponde Saul.

L’altra scena è un dialogo tra Saul e Mike, diventato l’investigatore privato del legale. L’uomo ha raccolto informazioni su Walt e Jesse, sa che il primo è un professore di liceo malato di cancro e il secondo un suo ex studente. Mike consiglia a Saul di lasciar perde e quei due principianti, ma l’avvocato sembra pensarla diversamente.

Presente

Da una cabina telefonica, Saul si mette in contatto con Francesca, la sua vecchia segretaria. L’uomo le ha lasciato dei soldi nascosti vicino al telefono pubblico al quale sta parlando la donna. La conversazione è anche il pretesto per conoscere il destino di alcuni personaggi di Breaking Bad, in primis Skyler White, e le conseguenze delle indagini federali sui beni materiali e finanziari di Saul. Ma anche per sapere che fine ha fatto Kim Wexler: la ex moglie di Saul si è messa in contatto con Francesca dalla Florida, dove lavora, per accertarsi di come se la passasse a seguito degli eventi finiti su tutti i telegiornali. E ha anche chiesto di Saul. Sulla via di casa, l'uomo si ferma a un altro telefono e sembra chiamare proprio Kim. Ma il dialogo, che si fa presto teso, non arriva alle orecchie dello spettatore.

Ma i flashback e i contatti con personaggi noti non sono gli unici elementi che rimandano a Breaking Bad: a seguito del colpo organizzato al grande magazzino per incastrare Jeff e il suo socio, Saul sembra intenzionato a riprendere le sue abitudini criminali. È un istinto più forte di lui: il senso di potere che gli dona il crimine è come la voce di una sirena, impossibile da ignorare. Per questo, proprio in collaborazione con Jeff e il suo socio, organizza una serie di truffe volte al furto delle informazioni finanziarie di numerosi clienti facoltosi di un bar: Saul si mette a parlare con loro al bancone del locale, droga le loro bevute e poi li fa salire sul taxi di Jeff, che in seguito si introduce nelle loro abitazioni per scattare foto dei loro documenti. Va tutto liscio, fino a quando uno degli obiettivi dei tre complici non si rivela essere malato di cancro: l'amico di Jeff, Buddy, dice di non poter partecipare alla truffa visto che suo padre era malato di cancro. Saul decide di recarsi di persona a casa dell'uomo.

Due porte, un destino

L'episodio si chiude con un montaggio alternato di due situazioni analoghe: nella prima, Saul rompe un vetro e si appresta a entrare nella casa della sua prossima vittima. Nella seconda, lo vediamo nel passato, intento a oltrepassare la porta principale del liceo nel quale insegna Walter White. Se da una parte quest'ultima sequenza ci lascia intendere che nella prossima puntata potremmo assistere a un retroscena finora inedito dei fatti di Breaking Bad, è fin troppo evidente ciò che ci vuol dire l'altra: che dopo un breve periodo di rigida disciplina volta a non farsi catturare, Saul Goodman ha cessato di essere Gene Takavic e ha deciso di tornare ai fasti criminali del passato. Con due puntate rimanenti prima della conclusione della serie, la domanda sorge spontanea: l'uomo si sta scavando la fossa da solo? Un quesito della massima importanza che rischia di passare in secondo piano a causa del "fan service" rappresentato dal ritorno di Cranston e Paul in quello che, forse, risulta essere l'episodio meno equilibrato di questa grande stagione conclusiva.

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