Better Call Saul 6x10, Nippy: la recensione
La recensione di Better Call Saul 6x10, puntata sicuramente anomala nell'economia di quest'ultima stagione della serie
La recensione dell'episodio 10 della stagione 6 di Better Call Saul, intitolato Nippy, disponibile su Netflix.
Jeff
Nella prima scena della quarta stagione di Better Call Saul, dopo un malore sul posto di lavoro e il seguente rilascio dall’ospedale, Saul saliva a bordo di un taxi. Allo specchietto del veicolo, notava subito un profumatore con la scritta Albuquerque. E, cosa alquanto preoccupante, notava che l’autista, evidentemente proveniente dalla città del New Mexico, lo fissava insistentemente. In seguito, nel primo episodio della quinta stagione, il tassista, chiamato Jeff, avvicinava Saul durante la sua pausa pranzo al centro commerciale dicendogli che lo aveva riconosciuto. Pur negando a oltranza, Saul non riusciva a far desistere l’uomo, che non si dimostrava soddisfatto fino a quando l'ex avvocato non pronunciava il suo motto, "Better Call Saul!".
Bianco e Nero
Il finale della scorsa puntata compiva un salto in avanti nel tempo rispetto alla storyline principale della serie e si chiudeva con il Saul Goodman che abbiamo conosciuto fin da Breaking Bad seduto alla sua scrivania, pronto a ricevere i suoi clienti. Questa settimana, la serie compie un'ulteriore salto temporale in avanti raccontando esclusivamente eventi che si svolgono dopo il finale di Breaking Bad, nel 2010, nel mondo in bianco e nero in cui Saul ha assunto l'identità di Gene Takavic e lavora al negozio di dolci di un centro commerciale di Omaha: è la prima puntata dall'inizio della serie a svolgersi tutta nel 2010. Lasciatosi alle spalle i problemi del mondo legale e di quello criminale, Saul deve affrontare quella che, all'apparenza, è l'unica minaccia in grado di mandare all'aria la sua nuova vita.
Un Piano Semplice
Saul sa che Jeff il tassista (che in questo episodio è interpretato da un attore diverso dalle sue apparizioni precedenti: Don Harvey, l'interprete originale, era impegnato in un altro progetto e a prendere il suo posto è Pat Healy) potrebbe rivelare al mondo la sua identità segreta. E sa che deve toglierlo di mezzo per non essere costretto a cambiare di nuovo identità. Non avendo intenzione di uccidere l'uomo, elabora un piano degno del suo genio criminale: dopo aver fatto amicizia con la madre di Jeff, una donna in carrozzina che attira con i volantini di Nippy, il suo fittizzio cane scomparso, Saul convince l'uomo che l'unico motivo per il quale non ha fatto la spia sulla sua vera identità è che vuole entrare "nel gioco", arricchirsi con il crimine. Gli propone quindi un piano criminale che lui stesso prepara alla perfezione. Da una parte, entra in confidenza con gli addetti al controllo telecamere del centro commerciale, due uomini ai quali ogni sera porta dolci alla cannella per vedere quanto tempo impiegano a consumarli e, quindi, per quanto gli schermi della sicurezza restano lontani dai loro sguardi. Dall'altra, addestra Jeff e un suo amico affinché rispettino le finestre temporali che porteranno alla riuscita del piano. La sera designata, il complice riesce a introdurre Jeff nel centro commerciale nascosto in una cassa. Appena Saul si siede a parlare con le guardie, dà il via all'uomo, che esce dal suo nascondiglio e mette in atto il piano organizzato dall'avvocato: un semplice furto di vestiti costosi. Nonostante un imprevisto che Saul riesce a superare con la sua solita capacità di improvvisazione, tutto fila liscio e Jeff si porta a casa la refurtiva.
Il lupo perde il pelo…
La mattina dopo il colpo, nel garage di Jeff, ecco che Saul rivela le sue vere intenzioni all'uomo e al suo complice: li ha intenzionalmente resi colpevoli di numerosi crimini per i quali rischiano decenni di carcere. Jeff non è più nella posizione di rivelare alle autorità la vera identità di Gene Takavic. Di ritorno al centro commerciale, Saul si ferma a osservare alcuni vestiti sgargianti esposti in uno dei negozi. Il lupo perde il pelo ma non il vizio: per un secondo, l'uomo si diverte ad abbinare una camicia e una cravatta, proprio come faceva ai tempi d'oro dei suoi successi professionali. Poi, torna in sé, rimette a posto gli indumenti e si reca a lavoro.
Tre episodi alla fine
Puntata sicuramente anomala nell'economia di questa ultima stagione, lontana dai racconti epici e corali della trama principale (è il primo episodio di Better Call Saul nel quale l'unico attore regolare della serie accreditato è Bob Odenkirk), Nippy inizia a scavare più a fondo nel Saul Goodman post-Breaking Bad e, probabilmente, indica che esiste una possibilità molto concreta che la vera conclusione della serie (che coinvolga anche Kim Wexler) possa effettivamente avere luogo in quella che, finora, era sembrata solamente una storyline di contorno. Nel frattempo, ancora non si sono visti Bryan Cranston e Aaron Paul: i fan che aspettano il loro arrivo dovranno avere ancora un po' di pazienza.