Better Call Saul 5x09 "Bad Choice Road": la recensione

Dopo il tesissimo episodio della scorsa settimana, Better Call Saul elabora lo stress post-traumatico a modo suo

Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.


Condividi
Spoiler Alert
Better Call Saul 5x09 "Bad Choice Road": la recensione

Dopo il tesissimo episodio della scorsa settimana, Better Call Saul elabora lo stress post-traumatico a modo suo. Lo fa in un episodio che nei momenti migliori rimane un trattato sulla costruzione della tensione in scena, ma che al tempo stesso riesce a raccontarci sempre nuove sfumature sui protagonisti. Sarebbe semplice dire che il Saul che esce dal deserto non è lo stesso che c'era entrato, eppure quel che Better Call Saul insegna è che l'essere umano contiene già in sé la capacità di compiere gesti estremi. Sono le circostanze della vita e le piccole decisioni di ogni giorno a indirizzare quelle capacità su sentieri buoni o cattivi.

Di questo parla Bad Choice Road. Si tratta di un concetto che esce fuori tanto in un dialogo tra Saul e Mike quanto in uno, seguente, con Kim. Compiere certi atti consapevoli del risultato finale, tenendo sempre in mente il perché si agisce in un certo modo. L'odissea del deserto è un'esperienza talmente forte da divorare qualunque altra considerazione mentre accade, ma dopo? Cosa rimane una volta che i pensieri sono lasciati a loro stessi? Come giustificare tutto quel che è accaduto? Saul ha un momento di questo tipo con Mike, quando riassume il tutto con la necessità di far uscire un assassino come Lalo di prigione. Non è la migliore delle motivazioni.

Eppure la storia non finisce qui come sappiamo, e Better Call Saul imposta tutto per il season finale della prossima settimana. Mike avverte che c'è ancora qualcosa da raccontare, Gus Fring si agita dietro le quinte, e lo stesso Lalo si insospettisce quando capisce che la storia raccontata da Saul non corrisponde alla verità. Non del tutto almeno. Tutto si riduce ad una lenta elaborazione scandita attraverso confronti diretti. Kim, che ha capito benissimo che qualcosa non va, prende al balzo la situazione caotica, e anche lei fa qualcosa per se stessa. Lascia Mesa Verde e si impegna solo sui casi pro bono.

Questo è qualcosa che Saul non può capire. Al di là della pura generosità insita in questa decisione, non la capisce perché è qualcosa che entra nel suo radar in un momento in cui lottava per tenere tutto in equilibrio. E Saul, da persona ferita, insicura, egocentrica quale è, non riesce fino in fondo a concepire uno spazio di decisione libera per le persone che lo circondano. Piuttosto, le immagina come emanazioni della sua particolare visione del mondo. E invece, se c'è un personaggio umano e straordinario in Better Call Saul, è proprio Kim. Molto bello anche l'inizio dell'episodio, uno split screen con Something Stupid in sottofondo che ci ricorda sicuramente l'omonimo episodio della scorsa stagione.

CORRELATO A BETTER CALL SAUL 5X09 RECENSIONE

Continua a leggere su BadTaste