Better Call Saul 5x09 "Bad Choice Road": la recensione
Dopo il tesissimo episodio della scorsa settimana, Better Call Saul elabora lo stress post-traumatico a modo suo
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Dopo il tesissimo episodio della scorsa settimana, Better Call Saul elabora lo stress post-traumatico a modo suo. Lo fa in un episodio che nei momenti migliori rimane un trattato sulla costruzione della tensione in scena, ma che al tempo stesso riesce a raccontarci sempre nuove sfumature sui protagonisti. Sarebbe semplice dire che il Saul che esce dal deserto non è lo stesso che c'era entrato, eppure quel che Better Call Saul insegna è che l'essere umano contiene già in sé la capacità di compiere gesti estremi. Sono le circostanze della vita e le piccole decisioni di ogni giorno a indirizzare quelle capacità su sentieri buoni o cattivi.
Eppure la storia non finisce qui come sappiamo, e Better Call Saul imposta tutto per il season finale della prossima settimana. Mike avverte che c'è ancora qualcosa da raccontare, Gus Fring si agita dietro le quinte, e lo stesso Lalo si insospettisce quando capisce che la storia raccontata da Saul non corrisponde alla verità. Non del tutto almeno. Tutto si riduce ad una lenta elaborazione scandita attraverso confronti diretti. Kim, che ha capito benissimo che qualcosa non va, prende al balzo la situazione caotica, e anche lei fa qualcosa per se stessa. Lascia Mesa Verde e si impegna solo sui casi pro bono.