Better Call Saul 5x03 "The Guy for This": la recensione

Better Call Saul, come Breaking Bad prima di lui, ha l'incredibile capacità di trarre il meglio da ogni intuizione, di esaltare l'attimo oltre il contenuto

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Spoiler Alert
Better Call Saul 5x03 "The Guy for This": la recensione

Better Call Saul, come Breaking Bad prima di lui, ha l'incredibile capacità di trarre il meglio da ogni intuizione, di esaltare l'attimo oltre il contenuto. Questa serie intende l'intensità del racconto come raramente altre riescono a fare, e riesce a farlo senza ridursi ad un puro esercizio di stile, anche se lo stile è essenziale per il risultato finale. The Guy for This inizia con una scena che riprende il finale della precedente puntata. Il gelato di Saul è sul marciapiede, ancora quasi intatto, e poco a poco un gruppo di formiche si avvicina, lo tocca, se ne appropria, lo divora. Sembra il famoso corto della formica di Boris che prendeva in giro la pochezza di certe velleità autoriali, e invece Better Call Saul ce la racconta come se fosse la scena più importante di sempre.

C'è silenzio qui come ce ne sarà nel resto della puntata, e tempo, tanto tempo a disposizione dello spettatore per elaborare le pause, per lasciar scivolare il singolo momento sulla pelle. Per capirlo e elaborarlo. In poche parole, per viverlo. Che è qualcosa che ancora non ci dice niente, o forse ci dice tutto, su quello che accade nella puntata, ma che ogni tanto fa bene ribadire. Perché sì, questo è anche l'episodio in cui ritorna Hank, interpretato da Dean Norris, ma Better Call Saul è molto di più della serie finto-nostalgica che butta in faccia agli spettatori camei importanti.

Rimane pur sempre la serie di Saul Goodman, ormai ex Jimmy McGill, anche se qualcuno prenderà in giro il suo nuovo nome nella puntata. Lo ritroviamo faccia a faccia con Lalo, che gli chiede di fare da avvocato a Domingo. Nel momento forse più sottile dell'episodio per il protagonista, Jimmy non solo riesce a portare a casa un accordo soddisfacente, ma anche a tutelare il suo cliente, qualcosa che Lalo nemmeno si aspettava. Senso dell'etica? Puro istinto? Come sempre Better Call Saul non è definitivo nelle sue conclusioni, come ci dice la storyline di Kim, che si esaurisce nel corso dell'episodio e che forse è anche la migliore della puntata.

C'è tutto un arco narrativo piccolo, ma significativo, a inquadrare quel che accade a Kim. Ricorderemo che si era quasi sentita in colpa per aver utilizzato i metodi di Saul per aiutare un suo cliente nella prima puntata. Qui è finalmente contenta, perché potrà utilizzare tutta una giornata per aiutare i suoi clienti pro bono. E invece no, perché la situazione a Mesa Verde si ripresenta, e Kim deve andare a parlare con una persona anziana che non intende allontanarsi pacificamente dal suo terreno. Kim ci prova con le buone, poi con le cattive, e infine, in serata, ritorna sul luogo del misfatto. C'è almeno un minuto di pura tensione in cui ci chiediamo cosa accadrà (l'anziano potrebbe anche aggredirla per quanto ne sappiamo), e invece le cose vanno diversamente.

Kim si lancia in un appello accorato, in un racconto personale e umano per convincere la persona che ha di fronte. Che però respinge tutto come un ennesimo tentativo di manipolazione. Forse lo è davvero, forse invece c'era sincerità. Oppure, come accaduto spesso nella serie, c'era un insieme delle due cose. Sta di fatto che, in una scena muta come lo era quella iniziale, Kim e Saul si ritrovano a gettare bottiglie dal balcone. Incuranti e spensierati, ormai entrambi oltre una soglia determinante.

BETTER CALL SAUL 5X03 RECENSIONE

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