Better Call Saul 4x04 "Talk" (La Chiacchierata): la recensione
Le nostre impressioni sul quarto episodio stagionale di Better Call Saul
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Talk non è un episodio emozionante o dirompente. Anzi, succede poco e quel poco che accade non è nemmeno così importante ai fini della trama. Che poi ci sarebbe anche da chiedersi in cosa consiste questa trama di Better Call Saul. Le serie solitamente hanno un punto d'arrivo al quale tendere. Qui esso coincide con i fatti di Breaking Bad, ma la serie non è mai stata definita solo in prospettiva da quello che sappiamo arriverà (per fortuna). C'è altro che accade nel presente, e anche in una puntata come questa in cui il ritmo lento e i "riempitivi" la fanno da padrone, c'è molto da apprezzare nella costruzione dei personaggi.
Mentre Nacho naviga a vista, Mike è spregiudicato e insofferente. Lo è a modo suo, senza scomporsi, senza alzare la voce, senza paura. C'è un flashback, o un fugace ricordo, del Matty bambino, sfocato e lontano. E ci sono le parole di Stacey, che teme di dimenticare il suono della voce del marito scomparso. Mike accumula una rabbia crescente, forse per ciò che dice Stacey (ma non ce l'ha con lei, solo con le tristi circostanze), che poi si scatena contro un uomo che partecipa al gruppo di dolore inventando storie su una presunta moglie morta. Ancora una volta, non è che tutto questo serva strettamente alla storia, ma contribuisce a far risaltare il personaggio di Mike, che in conclusione non si farà problemi a fare la voce grossa perfino con Gus Fring.