Berlino 2013: TPB AFK, il nuovo attivismo è in rete

La sezione Panorama dokumente si apre con il documentario di Simon Klose, per 5 anni a fianco dei fondatori di ThePirateBay, disponibile gratuitamente online...

Critico e giornalista cinematografico


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Gli attivisti di oggi non stanno per strada, stanno su internet. Simon Klose ha seguito nei 5 anni più importanti  (2008-2012) le vite di Friedrik, Gottfrid e Peter, i tre fondatori e gestori di ThePirateBay, tracker principe della pirateria degli anni 2000 e più grande bersaglio delle industrie e dei governi. Hanno resistito, hanno lottato, hanno provocato, hanno ospitato Wikileaks e infine sono finiti in prigione dopo un processo in cui l'accusa e la giuria erano (ufficialmente, non secondo illazioni) stipendiati dalle major che costituivano l'accusa.

Per loro 3 Klose elabora delle parti, scrive un documentario che non si allontana mai dalla realtà ma cerca di farla somigliare a un thriller, gestisce i colpi di scena e sfrutta le scene che paiono uscite da un film. Il risultato, intitolato TPB AFK: The Pirate Bay Away From Keyboard, non è documentario eccezionale ma del resto non era quello l'obiettivo, quanto un eccezionale documento di storia recente che vuole rendere comprensibile a tutti la storia di un gruppo di persone e della loro avventura tecnologica. Ogni termine è spiegato, ogni passaggio è raccontato con calma per dimostrare come "la lotta contro i pirati", condotta dalla MPAA e dal governo statunitense in giro per il mondo, non sia una lotta per la regolarità e il diritto d'autore ma una lotta per interessi privati, condotta con il massimo disprezzo per la giurisprudenza internazionale.

Il film, finanziato con una combinazione di contributi per l'arte del governo Svedese e una campagna Kickstarter da 25,000 dollari, è andato in anteprima al festival di Berlino ma è anche disponibile interamente e gratuitamente online. Cioè l'oggetto stesso che documenta la vita di persone che hanno cercato di lottare contro il copyright come lo intendono le corporazioni diventa un monumento che cerca anche di dimostrare che un'altra distribuzione è possibile, che il copyright è importante ma non come lo si intende oggi (il film ha una licenza Creative Commons). TPB AFK rientra delle sue spese attraverso vendite parallele e non rinuncia a una distribuzione libera, si apre alla rielaborazione e non si chiude all'intervento del pubblico. Sul sito è tutto spiegato. 

Non è il primo e non sarà l'ultimo a immaginare un sistema cinema diverso, forse l'unico possibile per domani.

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