Berlino 2012: In the Land of Blood and Honey, la recensione
Non fosse stato un film scritto e diretto da Angelina Jolie, forse In the Land of Blood and Honey sarebbe pure piaciuto a qualche critico...
Non fosse stato un film scritto e diretto da Angelina Jolie forse “In the Land of Blood and Honey” sarebbe pure piaciuto a qualche critico. E invece, sia nelle tante presentazioni precedenti alla Berlinale, che proprio al festival del cinema della capitale tedesca, tutti hanno storto la bocca. “Banale”, “americano”, “pretenzioso” e così via. Sono tanti i difetti del film che le si contestano, molti sono gli stessi che si dicono in anticipo prima di aver visto il film, basandosi semplicemente sull’intuito. La domanda, a fine visione, quindi è: il suo esordio da regista di una pellicola di finzione (aveva già diretto il documentario A Place in The Time nel 2007) si merita tutto questo ostracismo generale? La risposta è no, almeno non per le ragioni suddette.
Il problema vero è però in fase di sceneggiatura. Se anche lo scheletro narrativo si può dire che regga, con la storia sentimentale tra i due a far da pretesto per raccontare “la Storia”, quella vera, troppe volte le varie fasi del racconto fanno un passo avanti per farne tre indietro, i dialoghi sono spesso didascalici e le oltre due ore di visione alla fine sembrano più del doppio. Peccato. Ciò non toglie che poche volte si era descritta con tanta ludicidità e mezzi (anche i soldi servono per raccontare certe storie) un pezzo importante di una guerra che, da italiani, ci è lontana circa solo un’ora e mezzo d’aereo. Che non sia l’unica prospettiva da cui guardarla, che i serbi possano criticarla e ritenerla oltremodo faziosa è legittimo e forse anche giusto. Ma non sta al critico giudicare e, una volta accettato che ci può essere un punto di vista come quello scelto dalla Jolie, In the Land of Blood and Honey risulta un film sicuramente interessante da un punto di vista storico, ma comunque bruttino per ragioni cinematografiche. Al pubblico decidere quali dei due parametri mettere come priorità di giudizio.