[Berlinale 2015] Cinquanta Sfumature di Grigio, la recensione
Piegato più sul lato romantico della storia e arreso su quello erotico, Cinquanta Sfumature di Grigio centra la protagonista ma leva credibilità a Mr. Grey
Questo atteggiamento, va da sè, è più fastidioso dell'effettiva (ma in fondo innocua) superficialità del film. Perchè identifica un bersaglio molto facile (sono altri i veri film da condannare) e si accanisce sulla parte commercialmente più sana del cinema, quella che incassa, fa incassare e attira nuovi spettatori in sala.
Il primo problema del film però è che nella traduzione dalla pagina all'immagine il sesso promesso evapora, Sam Taylor-Johnson non intende lavorare di fino e inventare modi per dire senza dire, per girare intorno a ciò che un film di questa portata e con questo pubblico potenziale non può mostrare (ovvero il sesso vero, come fanno i film d'autore, o la vera dominazione come mostra In the basement di Seidl con pochissime immagini). La soluzione è quindi radicale: mostrare il minimo e anche suggerire il minimo. Cinquanta sfumature di grigio, al cinema, sceglie l'anima romantica del suo racconto relegando quella sessuale e passionale a poche scene circoscritte. Non siamo lontani dalla maniera in cui Twilight prometteva horror e regalava solo romanticismo, annunciava lupi mannari e vampiri ma mostrava matrimoni e baci.
"Cinquanta sfumature di grigio, al cinema, sceglie l'anima romantica del suo racconto relegando quella sessuale e passionale a poche scene circoscritte"Perchè nonostante la goffagine con la quale Sam Taylor-Johnson gestisce una macchina così imponente e piena di condizioni, paletti e restrizioni com'è un adattamento che deve incassare nell'ordine delle centinaia di milioni (traboccante di product placement), la stessa Dakota Johnson riesce a smuovere un po' il cuore e si comporta come un contraltare emotivamente significativo dell'algido e refrattario Jamie Dornan.
Il loro primo incontro è un trionfo di filmmaking "sulla fiducia", in cui lei ansima, lui è sicuro di sè, lei arrosisce ed è tanto turbata (cosa da cui immaginiamo che abbia provato grande attrazione e chimica sessuale) ma di fatto non abbiamo visto nulla che sia in grado di convincere di questo, lo crediamo sulla fiducia, perchè sappiamo già qual è la storia. Invece quando si arriva a mostrare il lento innamorarsi della protagonista il film sembra muoversi in territori in cui è più a suo agio. Di certo non ha nessuna intenzione di essere originale o battere territori d'orgoglio cinefilo (capiamo che mr. Grey è sensibile perchè di notte suona struggenti note ad un pianoforte a coda davanti alla finestra che dà sulla città) ma Dakota Johnson è indubbiamente stata la scelta giusta per dare credibilità a questo batticuore, per dare volto e corpo ad un'innocente fiducia nei sentimenti al di là delle paure. Su di lei si misura quel minimo di credibilità dell'intreccio.
Verrebbe voglia di far abbandonare del tutto al film ogni velleità erotica e rimontare assieme solo le scene sentimentali, per vedere come sarebbe stato.