Ben Is Back, la recensione

Film piccolo dal budget medio, Ben Is Back è una storia familiare di grandissima potenza, condotto senza timore di affondare il coltello

Critico e giornalista cinematografico


Condividi
Eccoli i bei vecchi film a medio budget che vanno scomparendo. Scritto benissimo, condotto senza alcuna fretta ma anzi con attenzione maniacale allo sviluppo di persone e non personaggi, Ben Is Back è un gioiello. Su una trama che facilmente poteva scivolare nel cinema familiare più buonista, quello dei savi genitori che combattono assieme ai figli la guerra contro la dipendenza da droga, questa storia natalizia che non ha niente di natalizio ma con idea geniale è situata nei giorni delle feste, mette una star come Julia Roberts nella condizione di dimostrare il proprio statuto, ancora una volta, di dimostrare di meritare quel titolo.

Ben è tornato perché era in comunità. Dopo aver sviluppato una terribile dipendenza da droghe pesantissime che è costata tanto a tutti, che gli frutta la diffidenza di tutta la famiglia (tranne sua madre), è tornato per le feste. E tutti hanno paura. C’è chi ha paura che sia tornato a drogarsi, chi teme che possa finire male “come l’ultima volta” e chi teme proprio per la propria incolumità. Ben aveva sviluppato relazioni criminali per procurarsi la droga e queste non tardano a manifestarsi, bastano meno di 12 ore. Come si sparge l’idea che è tornato sparisce il cane di famiglia, quello che l’aveva salvato da un’overdose avvertendo tutti. I fratelli piccoli sono nel panico e Ben sente il dovere di trovarlo perché se è scomparso è perché qualcuno che ce l’ha con lui (chissà chi) lo ha preso.

Così dopo un’introduzione molto cauta in cui capiamo le forze in campo, il rischio, la paura e il timore di tornare a drogarsi di Ben accompagnato dal desiderio pazzesco della madre che tutto vada bene ma anche la paura che se qualcosa non va il resto della famiglia ne risentirà, siamo trascinati in una ricerca notturna in mezzo al gelo da parte di una coppia assurda (una mamma borghese e per bene con il figlio ex drogato in mezzo ai drogati e ai criminali).
In un cast impeccabile Julia Roberts ha la parte più complicata ed è più che all’altezza del risultato. Lo capiamo non tanto quando vede il figlio ritornato, all’inizio, ma quando senza cambiare tono, espressione e personaggio incontra al centro commerciale il medico che curò il figlio dopo un incidente e gli prescrisse i medicinali che lo hanno portato alla droga. Esprime una forza e un livore senza uscire dai confini del personaggio che lo arricchiscono e spianano la strada al film di forza e coraggio che vedremo.

Per il resto di Ben Is Back, come i grandi attori, Julia Roberts unirà quello che sembra impossibile unire: la paura della vicinanza e il desiderio di essa. Vorrebbe così tanto credere al figlio ma sa bene che non bisogna credergli, gli concede solo ultimatum ma è sempre pronta ad andare in deroga e ha la forza di non arrendersi mai e poi mai.
Riuscirà Ben fuori dalla comunità a non drogarsi? Potrà recuperare quel cane e dimostrare a tutti di non essere solo una calamita di problemi ma di nuovo il membro della famiglia di prima? Questa ricerca da cui sembra dipendere la sua risalita avrà esito positivo? Saprà passare attraverso il mondo della droga senza accettare nuove dosi?

Ben Is Back evoca di continuo la storia passata dei personaggi lungo il suo viaggio, eventi di cui nemmeno la madre sapeva nulla e che gettano degli spruzzi di orrore e vera disperazione da drogato su un film tutto interni buoni, festoni e recite di Natale. Peter Hedges ha il coraggio di non trattenere la mano e di calcare durissimo quando serve, gli interessa solo questa madre che lotta come un leone con tutti per essere l’ultima sulla faccia del pianeta a mollare un figlio in cui nessuno più crede, forse nemmeno lei e confeziona una parabola drammatica eppure edificante.

Continua a leggere su BadTaste