Beast of Winter, la prima espansione di Pillars of Eternity II: Deadfire - Recensione

La recensione di Beast of Winter, prima espansione di Pillars of Eternity II: Deadfire

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


Condividi

Per la sua prima corposa espansione, Beast of Winter, Pillars of Eternity II: Deadfire sceglie un'ambientazione ben lontana dalla maggior parte di quelle nelle quali si svolge, durante l'avventura principale, l'inseguimento al dio Eothas, perché si passa da giungle, spiagge e templi dal sapore vagamente sudamericano alle nevi e ai ghiacci di una delle isole più meridionali dell'arcipelago di Mortafiamma, la porta d'accesso ad uno dei regni di Rymrgand, dio del decadimento, della morte e di tante altre cose simpatiche, nonché la Bestia dell'Inverno che dà il titolo al DLC, essendo un peloso e inquietante uro.

Quella che intraprende l'Osservatore e quindi il giocatore con lui non è un'avventura lunghissima, ed è quanto aveva preannunciato Obsidian Entertainment, tre contenuti aggiuntivi corposi ma non particolarmente durevoli (diciamo che è possibile completare Beast of Winter tranquillamente in meno di dieci ore, sempre poi in maniera dipendente dal proprio stile di gioco). Ciò non significa che l'espansione non sia degna in termini di contenuti, anzi ve ne sono di particolarmente intriganti, perché oltre a offrire un nuovo compagno, nuove aree, nemici e boss il contenuto aggiuntivo tocca, pur in maniera non eccessivamente approfondita, alcuni degli episodi più interessanti del lore della serie, sui quali non vi diciamo nulla per lasciarvi il piacere di scoprirli.

[caption id="attachment_188344" align="aligncenter" width="1920"]Pillars of Eternirty II: Deadfire Beast of Winter screenshot Forse il momento più intrigante del DLC, per gli appassionati della serie[/caption]

Senza andare troppo nello specifico, compito dell'Osservatore è evitare che il mondo finisca divorato dai ghiacci provenienti da un portale verso un regno terribile, nel quale un drago che si rifiuta di morire ha spadroneggiato per chissà quanto tempo; che si assolva a tale incarico è quanto vuole Rymrgand, che ovviamente, come ogni dio in Pillars of Eternity, è tutto fuorché un essere comprensivo, sincero e trasparente. Anche Beast of Winter insiste quindi sulla dicotomia alla base della saga, quella tra uomini e dei, i primi in balìa dei capricci, ma anche della potenza, dei secondi.

"si percepisce il tono diverso rispetto a quello dell'avventura principale, decisamente più classico, più affine al primo Pillars of Eternity"Nel momento in cui si sbarca presso il villaggio di strambe anime che dell'espansione è la prima zona si percepisce il tono diverso rispetto a quello dell'avventura principale, decisamente più classico, più affine al primo Pillars of Eternity e, più in generale, alla tradizione del gioco di ruolo occidentale. C'è, prima di tutto, un villaggio da salvare, ma la cosa bizzarra è che i fresconi che lo abitano non vogliono essere salvati affatto, visto che sono stati convinti da un sedicente profeta che morire uccisi da un drago nonmorto è la cosa più bella che possa esserci. Il profeta in questione è Vatnir, il personaggio che è possibile aggiungere alla propria compagnia, un cialtrone, fanfarone e bugiardo, ma in fondo buono, che in battaglia è un buon combattente ma soprattutto un discreto guaritore, in grado di lanciare vari incantesimi di supporto, essendo un sacerdote. Si tratta insomma di un personaggio interessante, che probabilmente molti giocatori decideranno di tenere nel proprio party anche dopo la conclusione di Beast of Winter.

[caption id="attachment_188345" align="aligncenter" width="1200"]Pillars of Eternirty II: Deadfire Beast of Winter screenshot Rymrgand in tutta la sua bruttezza[/caption]

Si procede quindi tra ghiacchiai e templi, poi dentro il portale, e nonostante per la maggior parte del tempo si combatta vi sono vari momenti dal taglio squisitamente ruolistico, nel quale le statistiche dei propri personaggi determinano differenti esiti per varie situazioni. L'esperienza generale è esattamente quella del gioco principale, non vi sono particolari espedienti di gameplay che diano un sapore un po' più nuovo all'espansione, ma non è un problema, perché ci si trova di fronte a una quest piacevole, ben scritta e dotata di un paio di momenti di sicuro impatto per gli appassionati della serie.

Beast of Winter non è quindi un contenuto né particolarmente esteso né originale, ma anche solo per il fatto che vada a rimpolpare efficacemente, seppur non in maniera sostanziosa, quell'ottimo titolo che risponde al nome di Pillars of Eternity 2: Deadfire lo rende degno di attenzione, anche in virtù di un prezzo tutto sommato adeguato all'offerta.

Continua a leggere su BadTaste