Battlefleet Gothic: Armada, la recensione
Tutta la potenza di fuoco delle flotte degli eserciti di Warhammer 40,000 si scatena in uno strategico in tempo reale: la recensione di Battlefleet Gothic: Armada
La natura fortemente derivativa di Battlefleet Gothic: Armada caratterizza sin da subito il titolo, che pur configurandosi come uno strategico in tempo reale a tutto tondo spicca per una serie di peculiarità. Praticamente mai infatti ci si ritrova a dislocare lungo il campo di battaglia un’imponente quantitativo di truppe da gestire e coordinare nella loro azione, ma anzi spesso e volentieri infatti ci limiteremo a controllare poco più di una mezza dozzina di vascelli alla volta, concentrandoci molto di più sulla gestione delle singole unità che sulle manovre tattiche su larga scala. Attraverso l’interfaccia utente è possibile infatti regolare le manovre evasive e di avvicinamento di ogni singola unità, l’ingaggio con le navi nemiche e soprattutto le diverse abilità a disposizione, siano esse di attacco, difesa o di utilità, come ad esempio tracciare la posizione nemica o abbattere gli scudi difensivi. Si passa come già accennato molto più tempo a gestire a dovere le singole navi che piuttosto a coordinare azioni su larga scala, determinando un approccio tattico e ludico molto particolare e interessante. Le opzioni in tal senso sono veramente tante, al punto che ben presto verrà voglia di delegare una parte dei compiti all'intelligenza artificiale; peccato che questa sia davvero deficitaria, capace com’è di utilizzare in modo incauto preziose risorse difensive o di far sì che un singolo vascello attacchi alla garibaldina il fronte nemico nel momento meno opportuno per farlo. Praticamente subito si è costretti a venire a patti con questi difetti, limitando dunque sia il ricorso alla gestione via IA che, per diretta conseguenza, la varietà delle possibilità tattiche da scegliere tra quelle a disposizione.
A mitigare questa situazione, limitando la frustrazione e dando in definitiva molto spessore alle fasi di combattimento del titolo Tindalos Interactive, interviene la possibilità di gestire gli scontri attraverso una funzionalissima pausa tattica; proprio come avverrebbe in un gioci di ruolo à la Baldur’s Gate, in ogni momento del gioco è possibile stoppare l’azione per dare ordini e gestire il tutto. La profondità delle opzioni militari a disposizione, unitamente alla pausa tattica, aiutano ben presto a far emergere la complessità strategica del titolo. Non impiegherete molto a prendere confidenza con la pletora di possibilità che Battlefleet Gothic: Armada offre, mettendo insieme strategie assai gratificanti e capaci di regalare molte ore di sano divertimento. Come se tutto ciò non bastasse, la presenza di quattro fazioni, ossia Impero, Eldar, Orki e Caos conferisce ancora più profondità all’intera produzione; banalmente, non tutte le strategie funzioneranno indistintamente e la profonda diversità delle varie fazioni vi obbligherà a modellare tattiche sempre nuove missione dopo missione.
"Non impiegherete molto a prendere confidenza con la pletora di possibilità che Battlefleet Gothic: Armada offre, mettendo insieme strategie assai gratificanti e capaci di regalare molte ore di sano divertimento"[caption id="attachment_155339" align="aligncenter" width="600"] Battlefleet Gothic: Armada - screenshot[/caption]
Il problema non risiede tanto nella tipologia e nella varietà delle missioni, due elementi assolutamente positivi, ma piuttosto nella difficoltà sovraumana della sfida. Più di qualche volta infatti, si viene messi di fronte a sfide praticamente impossibili in cui la superiorità di base nel nemico è tale che altro non si può fare che fallire la missione, tornare a Port Maw (cittadina hub in cui potenziarsi tra una missione e l’altra) e utilizzare i punti esperienza comunque ottenuti per acquistare nuove navi, potenziare quelle già in nostro possesso e sbloccare nuove abilità in battaglia. Se l’idea di inserire anche in questo frangente elementi ruolistici è davvero buona, l’implementazione lascia a desiderare in quanto tutto risulta in un frustrante e mal bilanciato meccanismo di trial and error che porta solo dopo vari game over a battaglie finalmente equilibrate e divertenti. Poco da eccepire invece sul comparto grafico, che si poggia su un sapiente utilizzo dell’Unreal Engine 4; tra vascelli da guerra finemente realizzati a livello poligonale, effetti di luce ed esplosioni come se piovesse, una direzione artistica davvero brillante e una fluidità senza intoppi c’è davvero di che godere.
In conclusione Battlefleet Gothic: Armada è di base un titolo ostico e non semplice da assimilare, anche in virtù di una serie di difetti di bilanciamento non da poco che lo rendono a tratti davvero frustrante, ma è comunque più che consigliabile agli appassionati. La soddisfazione che si ricava dalla gestione in battaglia delle truppe e da una missione completata è davvero tanto, le numerose ore della campagna in singolo scorrono via piacevolmente. Tindalos Interactive ha fatto centro, e con lei Games Workshop.