Battleborn, la recensione

Gearbox Software torna allo sparatutto in prima persona, con un titolo fortemente orientato verso il multiplayer: la recensione di Battleborn

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Nonostante il meritatissimo successo ottenuto con l’irriverente saga di Borderlands, i texani di Gearbox Software hanno deciso di tuffarsi nello sviluppo di un titolo tutto nuovo, Battleborn. Una scelta piuttosto audace da parte di Randy Pitchford e compagni che, complice il grande hype generato dal gioco, rischiava di deludere le aspettative di numerosi appassionati. Molti hanno definito questo titolo un MOBA, alcuni lo hanno invece relegato nell’universo degli FPS, mentre altri lo hanno accusato di essere una spudorata copia di Overwatch, gioco sviluppato da Blizzard Entertainment in uscita tra due settimane esatte. In realtà, Battleborn non è niente di tutto ciò o, meglio, non può essere accostato ad un unico genere, e benché meno all’opera di Blizzard, con la quale condivide sì un’esperienza votata al multiplayer e al gioco di squadra ma proponendo delle meccaniche ed un sistema di progressione dei personaggi profondamente diversi. Ma procediamo con ordine.

Battleborn pone i riflettori su venticinque folli combattenti chiamati a difendere Solus, l'ultima stella che ancora brucia nell'universo, dall'attacco di misteriose forze maligne pronte a impossessarsene. E, sostanzialmente, la trama si ferma qui. La modalità Storia offre solo otto missioni della durata di circa quaranta minuti ciascuna, nelle quali ci troveremo impegnati in scontri 5 vs 5. La campagna principale può essere affrontata sia in single player che in co-op o, ancora, giocando assieme ad altri quattro giocatori provenienti da ogni parte del mondo. In quest’ultimo caso, il titolo non segue l’ordine cronologico delle nostre gesta, offrendo un sistema di matchmaking basato sulle preferenze di ciascun utente. Perciò rischieremo spesso di ripetere una missione appena conclusa o, peggio ancora, di avventurarci in un livello che non ha nulla a che vedere con la nostra attuale progressione. D’altro canto, affrontare l’intera campagna in solitaria porta via gran parte del divertimento, per cui unirsi ad un gruppo di amici e procedere assieme rappresenta spesso la scelta migliore.

[caption id="attachment_155763" align="aligncenter" width="600"]Battleborn screenshot Battleborn - screenshot[/caption]

È invece nel comparto multiplayer che Battleborn rivela tutte le sue potenzialità, affiancando ad un vasto roster di personaggi, ognuno dotato di abilità uniche e allo stesso tempo determinanti nei combattimenti, tre diverse modalità di gioco: Cattura, Fusione e Incursione. La più interessante è senza ombra di dubbio quest’ultima, in cui due squadre composte da cinque eroi ciascuna si affrontano a viso aperto, cercando di distruggere le sentinelle nemiche ed i minion avversari. Questa è anche la modalità che più riprende le meccaniche dei MOBA, proponendo al contempo un nuovo livello d’azione basato su una visuale dinamica in prima persona. In Cattura invece, squadre di battleborn si affrontano in un frenetico deathmatch con l’unico scopo di catturare e mantenere il controllo di alcune basi disseminate lungo la mappa. In Fusione dovremo invece scortare i nostri minion verso un imponente inceneritore posto al centro della mappa e, per ogni alleato sacrificato, otterremo una modesta quantità di punti che andrà a determinare il nostro punteggio finale.

"la dinamica che sta alla base del gioco offre un sistema di crescita rapida dei personaggi che permette di avanzare fino al livello 10 durante ogni partita"

Sia che si decida di giocare in multiplayer o in single player, la dinamica che sta alla base del gioco non subisce variazioni. Battleborn offre infatti un sistema di crescita rapida dei personaggi, chiamato Helix, che permette di avanzare fino al livello 10 durante ogni partita, sfruttando a pieno le armi e i poteri unici che contraddistinguono ciascuno dei venticinque eroi presenti nell’ultima opera di Gearbox Software, finendo con il definire un albero evolutivo a doppia scelta che offre l’opportunità di personalizzare il personaggio in base alle nostre preferenze. Ciò si traduce in scontri più equilibrati, le cui sorti dipendono unicamente dalle abilità dei giocatori e dal buon assortimento della squadra. Ovviamente, un team composto esclusivamente da personaggi votati all’attacco non riuscirà mai e poi mai a imporsi sugli avversari: coordinazione, affiatamento ed una strategia efficace rappresentano spesso i punti chiave per la buona riuscita di ogni missione.

[caption id="attachment_155762" align="aligncenter" width="600"]Battleborn screenshot Battleborn - screenshot[/caption]

Dal punto di vista tecnico, Battleborn è un vero e proprio tripudio di colori. L’inconfondibile tratto cartoonesco di Gearbox Software esalta a pieno lo stile di gioco, offrendo venticinque personaggi meravigliosamente caratterizzati ed ambientazioni ben strutturate sotto ogni punto di vista. Il doppiaggio italiano è inoltre di ottimo livello, così come gli effetti sonori legati alle azioni compiute sul campo di battaglia.

Battleborn è un titolo dai ritmi incalzanti e frenetici che fonde tra loro diversi generi, MOBA e FPS in primis, senza però tralasciare l’elevata impronta strategica dell’opera e l’importanza di un’assidua cooperazione tra i giocatori appartenenti alla stessa fazione. Il caratteristico tocco di Gearbox Software contribuisce inoltre a creare un’esperienza unica, impeccabile dal punto di vista tecnico ma carente sul lato narrativo. In buona compagnia, Battleborn assicura senza alcun dubbio innumerevoli ore di divertimento ma, diversamente, potrebbe presto annoiare il giocatore a causa di un matchmaking squilibrato e del tutto casuale. In ogni caso, se siete alla ricerca dell’inconfondibile stile del team texano, questo titolo non deluderà le vostre aspettative.

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