Battle Chasers: Nightwar, il fumetto americano incontra l’RPG nipponico - Recensione
Joe Madureira recupera la sua saga a fumetti e la trasforma in un videogioco: la recensione di Battle Chasers: Nightwar
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Il plot, di per sé, per quanto lineare, non è parte del problema. Come ben sanno i più esperti, Battle Chasers è una saga fumettistica nata circa vent’anni fa, opera prima di un Joe Madureira deciso a mettersi in proprio dopo la fortunata esperienza in Marvel. Personaggi, ambientazione e incipit, proprio per questo, riprendono quanto già visto e conosciuto tramite il ciclo, rimasto incompleto, pubblicato tra il 1998 e il 2001.
Gully è figlia del leggendario Aramus, eroico avventuriero di cui si sono perse le tracce. La giovane, armata di un paio di portentosi guanti donatigli dal padre, viaggia in compagnia di un taciturno guerriero armato di spada, di un golem d’acciaio che la protegge ovunque lei vada, un mago e una ladra con la battuta sempre pronta. Un gruppo piuttosto eterogeneo, nemmeno eccessivamente stereotipato a dire il vero, purtroppo protagonista di un’avventura avara di momenti degni di nota. Il villain che dovrete fronteggiare non è un genio criminale, artefice di chissà quale intricato piano per conquistare il mondo. I colpi di scena si contano sulle dita di una mano. Persino i dialoghi tra i personaggi non approfondiscono quanto sperato i rapporti tra i vari membri del party. "Nonostante la visuale isometrica, che rimanda ai vari Diablo e Torchlight, il gioco è un RPG a turni in tutto e per tutto. "
Il comparto artistico, fortunatamente, si salva grazie ad un art design di prim’ordine, impreziosito da un tratto che fonde la tradizione fumettistica americana con quella nipponica, da un ottimo uso dei colori e da animazioni quanto mai convincenti, curate, riprodotte stando ben attenti a qualsiasi dettaglio. Anche le ambientazioni brillano di luce propria, con una menzione d’onore per la mappa del mondo che mescola elementi presi dai film d’animazione per bambini, con lo stile classico adottato nei libri e lungometraggi fantasy.
Battle Chasers: Nightwar è insomma una vera gioia per gli occhi, cristallina dimostrazione del talento di Joe Madureira, e del suo team, quando si tratta di disegnare e concepire mondi e personaggi di fantasia.
[caption id="attachment_178689" align="aligncenter" width="1920"] Ogni dungeon è affrontabile selezionando, di volta in volta, un diverso livello di difficoltà. Naturalmente le ricompense ottenibili e il loot si adeguano alla scelta compiuta.[/caption]
Fortunatamente, anche all’atto pratico, dal punto di vista del gameplay s’intende, il titolo ha un suo perché, un fascino assolutamente classico, capace comunque di attrarre gli appassionati del genere.
Nonostante la visuale isometrica, che rimanda ai vari Diablo e Torchlight, il gioco è un RPG a turni in tutto e per tutto. Scenari e dungeon procedurali sono liberamente esplorabili, ma non appena entrerete in contatto con un nemico, ben visibile sulla mappa, si passerà alla fase di combattimento. Tra offensive basilari, tecniche speciali e attacchi condizionati dalle statistiche di velocità e agilità di ciascun lottatore, l’ecosistema su cui poggia il combat system è assolutamente aderente alla tradizione, comprensibile e padroneggiabile, sin da subito, da chiunque abbia avuto a che fare almeno una volta nella propria vita con un gioco di ruolo.
Tra nuovo equipaggiamento e livelli d’esperienza che regalano ulteriori attacchi speciali, la progressione è sufficientemente stimolante dal voler mettere in campo tutti gli eroi del party uno dopo l’altro, scambiandoli di tanto in tanto, visto che al massimo potrete schierarne tre contemporaneamente.
L’unica feature che distingue il gameplay di Battle Chasers: Nightwar dai diretti concorrenti riguarda il così detto sovraccarico: una sorta di energia cinetica, che si affianca al mana, che si sprigiona ad ogni attacco andato a segno. La velocità di ricarica della rispettiva barra è tale che permette un flusso quasi continuo di tecniche speciali da utilizzare da ogni personaggio del party. Ciò rende ogni scontro estremamente dinamico, continuamente vivacizzato dall’uso di offensive che possono mandare immediatamente al tappeto i nemici più deboli, a tutto vantaggio del ritmo che beneficia del taglio netto dei tempi morti.
[caption id="attachment_178688" align="aligncenter" width="1920"] Tra un dungeon e l’altro potrete distrarvi dedicandovi alla pesca. Si tratta di un’attività collaterale con ben poche implicazioni sul resto dell’avventura, comunque divertente quel tanto che basta da spingervi a dedicargli un po’ di tempo.[/caption]
Come abbiamo detto in apertura, speravamo in qualche emozione in più da Battle Chasers: Nightwar. Da Joe Madureira, oltre allo strepitoso art design, ci saremmo aspettati anche una trama all’altezza delle attese, generosa di colpi di scena e animata da personaggi profondi e sfaccettati. Fortunatamente il gameplay si difende piuttosto bene, pur non proponendo nulla di realmente innovativo. Il titolo è insomma consigliato agli appassionati di RPG e a chi, magari, voleva immergersi nuovamente nel mondo della saga, mai completata, del fumettista americano. Peccato che manchi quella brillantezza e quell’originalità tale da rendere Battle Chasers: Nightwar più di un buon gioco e poco più.