Batora: Lost Haven, alla ricerca dell’equilibrio | Recensione
Batora: Lost Haven è un titolo dal grande potenziale, che mescola un buon world building con un gameplay rapido e accattivante
Ed eccoci qui, nel 2022, ad assistere a un nuovo inizio per gli sviluppatori italiani. Batora: Lost Haven è un gioco di ruolo con visuale isometrica che ci ha promesso un viaggio tra i mondi vario ed emozionante. Scopriamo insieme se le promesse fatte sin dai primi trailer sono state effettivamente mantenute.
CRONACHE DALL'UNIVERSO
In Batora: Lost Haven interpretiamo Avril, una giovane ragazza che vive in un mondo post-apocalittico, dove la Terra è stata devastata da un evento misterioso. Durante una “normale giornata di sopravvivenza”, Avril si imbatte in una fonte di potere, che scoprirà appartenere a Sole e Luna, due entità cosmiche. Entità che scelgono la giovane ragazza come Guardiana, donandole abilità straordinarie con le quali poter salvare il proprio pianeta e, per non farsi mancare un po’ di pressione, l’intero universo.
Avril è un personaggio che abbiamo amato sin dal principio e le scelte che saremo chiamati a compiere durante l’avventura modificheranno i suoi rapporti con i numerosi NPC sparsi per il mondo di gioco. Rapporti che talvolta maturano un po’ troppo in fretta e che, anche in questo caso, forse avrebbero richiesto più di tempo per essere costruiti in modo convincente.
IL DUALISMO DENTRO DI NOI
Da un punto di vista ludico, Batora: Lost Haven si basa tutto sui due differenti poteri della nostra protagonista. Grazie a Sole, infatti, potremo combattere i nostri avversari con una gigantesca spada, mentre grazie a Luna si potrà attaccare dalla distanza grazie a potenti proiettili magici. Questo dualismo influenza i numerosi nemici che incontreremo, caratterizzati spesso da una doppia barra della vita che potremo intaccare maggiormente se li affronteremo con la giusta Forma. Avril stessa vanta due barre della vita (una per ogni potere) e toccherà a noi alternare sapientemente le due trasformazioni per non rischiare di morire troppo spesso.
Lo ammettiamo: ci siamo davvero divertiti a giocare al titolo targato Stormind Games. Il continuo alternare dei due poteri, le nuove mosse da sbloccare e i puzzle ambientali danno vita a un ritmo incalzante, che riesce a mantenere le mani del giocatore incollate al pad. Talvolta si percepisce però che le build che andremo a creare con le varie Rune raccolte hanno scarsa influenza all'interno del gioco, che punta molto più sull’effettiva abilità dell’utente. Una scelta che potrebbe infastidire gli amanti dei GDR, ma che, al contrario, potrebbe far felici coloro che cercano un’esperienza più rapida e più action.
STILE DA VENDERE
Esteticamente, Batora maschera alcuni limiti tecnici con uno stile davvero affascinante. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dal character design di personaggi e creature, che sembrano uscite da un fumetto di altissimo livello. Un plauso anche alla palette di colori utilizzata, che fa grande gioco di colori al neon per trasmettere la sensazione di star vivendo un viaggio attraverso lo spazio. Buono il doppiaggio in inglese e nella media la colonna sonora. Quest’ultima, purtroppo, emerge a fatica nel corso del racconto, pur accompagnando il giocatore per tutta la durata dell’avventura. Segnaliamo, infine, la presenza di sottotitoli in italiano, feature di certo molto amata nel nostro Paese.
Batora: Lost Haven è un gioco totalmente differente da quelli proposti sinora da Stormind Games. Un nuovo inizio che, nonostante alcuni difetti di una saga in fase di rodaggio, ci ha ammaliati e ci ha spinti a volerne di più. Speriamo sinceramente che i dev decidano di produrre nuovi episodi ambientati in questo mondo, vista la cura riposta nel world building e in alcune meccaniche di gioco. Siamo certi che, con una base del genere, un eventuale secondo capitolo potrebbe davvero permettere al franchise di sbocciare. Per ora, comunque, godetevi questa prima avventura di Avril. Potreste rimanerne davvero soddisfatti.