Batora: Lost Haven, alla ricerca dell’equilibrio | Recensione

Batora: Lost Haven è un titolo dal grande potenziale, che mescola un buon world building con un gameplay rapido e accattivante

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Batora: Lost Haven è l’ennesima prova di come per evolvere sia talvolta necessario uscire dalla propria confort zone e dare vita a qualcosa di nuovo. I ragazzi di Stormind Games, celebri per gli ottimi Remothered: Tormente Fathers e Remothered: Broken Porcelain, lo sanno bene. Il team di Catania ha infatti deciso di abbandonare le atmosfere horror delle loro ultime avventure, per raccontare una storia che mescola in modo interessante fantasy e fantascienza. Un’opera tratta dai due romanzi scritti da Annika Morris e pubblicati da Casta Editore a partire dal 2018 che, nonostante una release un po’ in sordina, hanno entusiasmato tutti coloro che li hanno letti.

Ed eccoci qui, nel 2022, ad assistere a un nuovo inizio per gli sviluppatori italiani. Batora: Lost Haven è un gioco di ruolo con visuale isometrica che ci ha promesso un viaggio tra i mondi vario ed emozionante. Scopriamo insieme se le promesse fatte sin dai primi trailer sono state effettivamente mantenute.

CRONACHE DALL'UNIVERSO

In Batora: Lost Haven interpretiamo Avril, una giovane ragazza che vive in un mondo post-apocalittico, dove la Terra è stata devastata da un evento misterioso. Durante una “normale giornata di sopravvivenza”, Avril si imbatte in una fonte di potere, che scoprirà appartenere a Sole e Luna, due entità cosmiche. Entità che scelgono la giovane ragazza come Guardiana, donandole abilità straordinarie con le quali poter salvare il proprio pianeta e, per non farsi mancare un po’ di pressione, l’intero universo.

Il punto di forza della narrativa di Batora è, senza dubbio, il suo incredibile lavoro di world building. Bastano poche decine di minuti per incontrare svariate razze aliene, citazioni a mondi affascinanti e a una grande attenzione per la flora e la fauna di ognuno di essi. Il problema, però, è che molti di questi elementi risultano poco approfonditi nel corso del racconto e sembra che molti di essi siano stati inseriti per poter essere sviluppati da titoli futuri o da ipotetiche altre opere trans-mediali. Opere che, sinceramente, speriamo effettivamente possano essere messe in produzione.

Avril è un personaggio che abbiamo amato sin dal principio e le scelte che saremo chiamati a compiere durante l’avventura modificheranno i suoi rapporti con i numerosi NPC sparsi per il mondo di gioco. Rapporti che talvolta maturano un po’ troppo in fretta e che, anche in questo caso, forse avrebbero richiesto più di tempo per essere costruiti in modo convincente.

Batora: Lost Haven

IL DUALISMO DENTRO DI NOI

Da un punto di vista ludico, Batora: Lost Haven si basa tutto sui due differenti poteri della nostra protagonista. Grazie a Sole, infatti, potremo combattere i nostri avversari con una gigantesca spada, mentre grazie a Luna si potrà attaccare dalla distanza grazie a potenti proiettili magici. Questo dualismo influenza i numerosi nemici che incontreremo, caratterizzati spesso da una doppia barra della vita che potremo intaccare maggiormente se li affronteremo con la giusta Forma. Avril stessa vanta due barre della vita (una per ogni potere) e toccherà a noi alternare sapientemente le due trasformazioni per non rischiare di morire troppo spesso.

Lo ammettiamo: ci siamo davvero divertiti a giocare al titolo targato Stormind Games. Il continuo alternare dei due poteri, le nuove mosse da sbloccare e i puzzle ambientali danno vita a un ritmo incalzante, che riesce a mantenere le mani del giocatore incollate al pad. Talvolta si percepisce però che le build che andremo a creare con le varie Rune raccolte hanno scarsa influenza all'interno del gioco, che punta molto più sull’effettiva abilità dell’utente. Una scelta che potrebbe infastidire gli amanti dei GDR, ma che, al contrario, potrebbe far felici coloro che cercano un’esperienza più rapida e più action.

Batora: Lost Haven

STILE DA VENDERE

Esteticamente, Batora maschera alcuni limiti tecnici con uno stile davvero affascinante. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dal character design di personaggi e creature, che sembrano uscite da un fumetto di altissimo livello. Un plauso anche alla palette di colori utilizzata, che fa grande gioco di colori al neon per trasmettere la sensazione di star vivendo un viaggio attraverso lo spazio. Buono il doppiaggio in inglese e nella media la colonna sonora. Quest’ultima, purtroppo, emerge a fatica nel corso del racconto, pur accompagnando il giocatore per tutta la durata dell’avventura. Segnaliamo, infine, la presenza di sottotitoli in italiano, feature di certo molto amata nel nostro Paese.

Batora: Lost Haven è un gioco totalmente differente da quelli proposti sinora da Stormind Games. Un nuovo inizio che, nonostante alcuni difetti di una saga in fase di rodaggio, ci ha ammaliati e ci ha spinti a volerne di più. Speriamo sinceramente che i dev decidano di produrre nuovi episodi ambientati in questo mondo, vista la cura riposta nel world building e in alcune meccaniche di gioco. Siamo certi che, con una base del genere, un eventuale secondo capitolo potrebbe davvero permettere al franchise di sbocciare. Per ora, comunque, godetevi questa prima avventura di Avril. Potreste rimanerne davvero soddisfatti.

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