Batman vol. 3: Morte della Famiglia, la recensione

Morte della famiglia riporta in scena il Joker, pronto a far soffrire Batman colpendo i suoi affetti più cari

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

Il titolo Morte della Famiglia rievoca in modo esplicito la storia Una morte in famiglia, nella quale, alla fine degli anni '80, il Joker uccideva il secondo Robin, alias Jason Todd, uno dei momenti più drammatici della carriera di Batman. È quindi legittimo aspettarsi molto dal fumetto scritto da Scott Snyder e disegnato da Greg Capullo, terzo ciclo di episodi realizzato dalla coppia di autori dopo La Corte dei Gufi e La Città dei Gufi. Il risultato è una delle storie dell'Uomo Pipistrello più inquietanti degli ultimi anni, nella quale il Joker torna in scena dopo una lunga assenza.

Il sadico clown, infatti, non si vedeva da più di un anno sulla serie ammiraglia del personaggio DC Comics, a seguito del rilancio de I Nuovi 52; un consapevole accantonamento del supercriminale più affascinante di Gotham, talmente efficace e sfruttato dagli autori da risultare sovraesposto. Si tratta di un'operazione che in piccolo ricorda l'emigrazione in Europa di Norman Osborn, una pesante assenza dai fumetti di Spider-Man in grado di rendere ancor più sensazionale il suo ritorno dalla morte al termine della seconda Saga del Clone; Joker non è certo mancato per vent'anni, ma gli autori riescono comunque a costruire un ritorno in grande stile grazie a un raccapricciante restyling visivo del personaggio e all'organizzazione di un malvagio piano che prende di mira gli affetti più cari del Cavaliere Oscuro.

Il grottesco criminale è tornato per riprendersi la faccia - letteralmente - e al contempo anche il ruolo di peggior incubo di Batman. Il suo obiettivo è la sua "famiglia", ovvero le sole persone con cui il Crociato di Gotham coinvolge nelle sue missioni. Si tratta di una tortura che punta a far crollare l'eroe colpendolo nei suoi punti deboli attraverso una perfida partita a scacchi caratterizzata da una crescente sensazione di pericolo a ogni mossa.

Joker di Greg CapulloPer portare avanti il suo macchinoso attacco, Joker contatta alcuni degli avversari più temibili dell'Uomo Pipistrello costringendoli a collaborare con lui; ormai l'alleanza tra i peggiori criminali di Gotham è un'espediente visto fin troppe volte e in questa occasione non sembra avere un'effettiva utilità, se non riaffermare la supremazia del clown su tutti gli altri.

La lettura scorre con una costante tensione e questo è uno dei migliori pregi della trama. Purtroppo, però, il pericolo annunciato si risolve in una conclusione meno coraggiosa di quanto ci aspettavamo, chiudendo lo scontro con un ritorno allo status quo non troppo dissimile da quello che c'era all'inizio della vicenda; il che è un peccato perché questa storia mette in gioco elementi che la avvicinano a The Killing Joke e avrebbero potuto renderla una delle migliori performance del Joker di sempre, ma una conclusione con il freno a mano tirato ne riduce l'impatto.

Con la pietra miliare di Alan Moore, Morte della Famiglia condivide anche la riflessione sul rapporto tra Batman e la sua nemesi, il cui legame è qui descritto come quello tra un re e il suo giullare. Si tratta di una relazione già sviscerata in numerose occasioni e qui rinnovata grazie a un approccio più moderno (senza però rinunciare a rimandi alle storie classiche); allo stesso modo la terribile versione del Joker di Capullo è in grado di mettere i brividi a un pubblico odierno che non si fa intimidire da un po' di rossetto sbavato e da un completo viola.

Il volume italiano targato RW Edizioni - Lion Comics è dedicato alla serie ammiraglia Batman e perciò completa l'indice con le storie contenute nei numeri successivi della pubblicazione; sarebbe stato interessante vedere invece affiancati agli episodi principali alcune delle sottotrame sviluppate sulle altre testate coinvolte in Morte della Famiglia. Anche se il ritorno del Joker occupa quasi due terzi della foliazione, in coda possiamo trovare alcune avventure più brevi, dalla resa altalenante.

La più accattivante comincia con Bruce Wayne impegnato in una rapina, un incipit che condurrà al ritorno di uno storico avversario in versione potenziata; non sono ugualmente avvincenti, invece, il tentativo di una ragazza di diventare l'assistente di Batman o una pattuglia notturna del Nostro in compagnia di Superman. In queste storie si percepisce un calo soprattutto dal punto di vista grafico, con tavole che non riescono a competere con quelle di Capullo; tra i disegnatori coinvolti, Alex Maleev e Andy Kubert riescono comunque a raggiungere un buon risultato, in grado di arricchire vicende minori che inevitabilmente passano in secondo piano rispetto alla portata principale del volume.

Continua a leggere su BadTaste