Batman v Superman: Dawn of Justice Ultimate Edition, la recensione

Abbiamo recensito per voi la versione estesa del cinecomic Batman v Superman: Dawn of Justice, diretto da Zack Snyder

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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[caption id="attachment_101482" align="alignright" width="195"]Superman #50, copertina variant Batman v Superman Superman #50, copertina variant Batman v Superman[/caption]

Esce oggi l’home video di Batman v Superman: Dawn of Justice nell'edizione Ultimate, con 30 minuti di materiale extra rispetto al montaggio uscito nelle sale lo scorso marzo. La pellicola diretta da Zack Snyder si presenta in una versione di circa 180 minuti, un blocco monolitico che finalmente assume una forma maggiormente strutturata e coesa in cui le diverse sottotrame vengono affrontate in maniera più chiara e accurata, permettendo così allo spettatore di seguire al meglio gli sviluppi del folle piano ordito da Lex Luthor (Jesse Eisenberg). L'operazione premia inoltre i risvolti psicologici della storia e gli aspetti caratteriali dei due protagonisti, Batman (Ben Affleck) e Superman (Henry Cavill), cosa che valorizza ulteriormente l'opera di Snyder dal punto di vista della scrittura. Non mancano poi interessanti chicche che vanno a gettare ulteriori semi per lo sviluppo del DC Extended Universe voluto da Warner Bros.

Partiamo subito fugando ogni dubbio: possiamo affermare con convinzione che questi trenta minuti aggiuntivi giovano sicuramente alla riuscita del film. Uno dei limiti principali riscontrati nella versione uscita nelle sale erano infatti i buchi di sceneggiatura che rendevano incomprensibili, spesso illogici, alcuni passaggi. A rettificare questo grosso svarione arrivano le scene in Africa, a Nairomi - in cui assistiamo all’uccisione degli abitanti del piccolo villaggio - e l'introduzione di un personaggio inedito: Kahina Ziri (interpretata da Wunmi Mosaku), una delle “vittime” del salvataggio di Lois Lane compiuto da Superman, protagonista di una toccante deposizione presso la Commissione istituita al Senato che fomenterà ulteriormente l’odio verso il figlio di Krypton. Sono piccoli ma fondamentali i particolari aggiuntivi che legano le singole parti del racconto, come quella dedicata alle indagini della stessa Lois e al suo sopralluogo in casa di Wally, il disabile trasformato nel "cavallo di Troia" al centro dell’attentato in Senato. Ogni frammento consente poi di valorizzare la mente criminale di Luthor, esaltandone la macchinazione volta a mettere l’uno contro l’altro Batman e Superman, i due iconici personaggi DC vittime di queste manipolazioni che - prima della discutibile risoluzione del loro conflitto - giungeranno a uno scontro quasi mortale.

[caption id="attachment_101483" align="alignleft" width="195"]Batman #50, copertina variant Batman v Superman Batman #50, copertina variant Batman v Superman[/caption]

Non va dimenticato che il film nasce come sequel di L'Uomo d'Acciaio e, proprio per questo, diversi minuti extra sono incentrati sia sulle indagini che Clark Kent conduce a Gotham City - il cui scopo è cogliere gli umori, i pensieri e le riflessioni della gente in merito al ruolo del Crociato Cappucciato - sia sull’aspetto più emotivo del supereroe, la faccia umana di questo dio sceso in terra che vive e subisce il ruolo di salvatore del mondo: sa di agire per un bene superiore, ma le sue azioni vengono travisate, strumentalizzate e passate attraverso quel tritacarne che è la televisione con i suoi talk show, durante i quali sedicenti opinionisti sparano a zero sul ruolo che un alieno in grado di distruggere il mondo può avere nella società. Anche Bruce Wayne gode di qualche minuto aggiuntivo volto a rimarcare il cinismo, la disillusione e l’aggressività che caratterizzano questa versione cinematografica del Cavaliere Oscuro.

Nell'ottica della costruzione di un universo cinematografico targato DC Comics, risultano interessanti alcuni spunti posti in chiusura del film: la comparsa sullo schermo del villain di Justice League - Steppenwolf del pianeta Apokolips - prima avvisaglia dell’avvento di Darkseid e dei suoi servi; Batman nella cella in cui è rinchiuso Luthor e la minaccia del trasferimento presso l’Arkham Asylum, dove ad attenderlo ci sarebbero alcuni “amici” (quanto dovremo attendere per un confronto Lex/Joker?); e infine la presenza di Jenet Klyburn - nei fumetti una collaboratrice degli S.T.A.R. Labs - utile a Lois per scoprire la vera origine del proiettile ritrovato dalla giornalista in Africa e che, ipotizziamo, potrebbe rappresentare un potenziale collegamento con la pellicola dedicata a Cyborg.

[caption id="attachment_101484" align="alignright" width="195"]Wonder Woman #50, copertina variant Batman v Superman Wonder Woman #50, copertina variant Batman v Superman[/caption]

Insomma, questi trenta minuti aggiuntivi decomprimono la trama rendendola più ariosa e meno incalzante. Ciononostante tutto questo non basta a ribaltare il giudizio originale sul film. Gli aspetti positivi restano e possono ora vantare una struttura più logica, il potente impatto visivo, la resa dei personaggi ottimale e il fascino della fondazione di un intero universo narrativo (dal taglio decisamente dark); lo scontro ideologico che si palesa tra i due eroi più forti della Terra, poi, è sia riuscito che funzionale e vedere la triade DC schierata contro Doomsday è pura emozione.

L’altro lato della medaglia, purtroppo, resta inalterato: se la pellicola non vi è piaciuta per la decostruzione dei personaggi, l’irrisoria risoluzione del conflitto tra i protagonisti e alcune situazioni al limite del paradossale, per quella non troppo celata sensazione che il film altro non sia che un trampolino di lancio per Justice League (si veda l'introduzione degli altri meta-umani senza una reale costruzione) e la performance troppo sopra le righe di Eisenberg, allora continuerete a non amare Dawn of Justice.

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