Batman: Tre Joker 1, la recensione
Batman: Tre Joker esordisce con un mistero e con tanti segreti, con un Jason Fabok in grande spolvero e un'idea di base affascinante sulla nemesi dell'Uomo Pipistrello
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Una premessa inquietante, quella della storia di Geoff Johns e Jason Fabok, che ha esordito il suo primo volumetto targato Panini Comics. Inquietante ma nient'affatto nuova, dato che risale al 2015 e alle trame di Darkseid War, la rivelazione che Batman ricevette grazie alla Sedia di Mobius, secondo cui esistevano effettivamente tre Joker e non uno solo. Una scoperta che non faceva altro che complicare il mistero attorno all'identità della nemesi dell'Uomo Pipistrello e a gettare apparentemente nuova luce sul personaggio, sulla sua minaccia, sul suo significato. L'epoca era quella del passaggio dai Nuovi 52 a Rinascita, da allora sono accaduti stravolgimenti epocali in casa DC e quell'accattivante concetto ha aspettato cinque anni prima di essere debitamente sviluppato dagli autori stessi che lo avevano tenuto a battesimo.
"Mettersi a confronto con The Killing Joke e Una morte in famiglia in modo così plateale è un atto di coraggio che crea enormi aspettative nei lettori. Riuscirà questa storia, nella sua relativa brevità, a regalarci un affresco all'altezza?"I tre eroi non dovranno fare i conti soltanto con gli indizi contraddittori, con il piano cervellotico del loro avversario, con le difficoltà e le frizioni che si verranno a creare fra di loro, ma anche con l'idea che ognuno di essi si è creato nel corso del tempo, con il significato che riveste nelle loro vite la figura di Joker, con le sensazioni e le reazioni che si presentano dentro di loro quando hanno a che fare con lui. Ed è proprio questo il motivo di interesse più importante di questa storia, impostata si qui da Johns per capitoli tematici, che sembrano voler esplorare, una ad una, le tre diverse nature del sadico pagliaccio al servizio del caos. Vedremo il Comico, il Clown e il Criminale, senza capire se si tratti di tre persone o di una sola. Certamente, analizzando anche in senso metanarrativo la natura dell'uomo cui fanno riferimento.
Un godimento per gli occhi e per la nostalgia che, però, comporta anche un grande rischio: mettersi a confronto con The Killing Joke e Una morte in famiglia in modo così plateale è un atto di coraggio che crea enormi aspettative nei lettori. Riuscirà questa storia, nella sua relativa brevità, a regalarci un affresco all'altezza? Per ora ci sono segnali che lasciano ben sperare, ma non c'è un vero e proprio decollo di Batman: Tre Joker. Il concetto di base non può che farci drizzare le orecchie, ma in questo primo volumetto si sente un po' di squilibrio tra le componenti della trama: analisi psicologica dei protagonisti a contrasto con la personalità della nemesi, indagine in quanto tale e commento metanarrativo non si legano ancora fino in fondo. Il risultato è una lettura piacevole, ma che non porta ancora all'entusiasmo, nonostante un paio di momenti di innegabile potenza narrativa.
Sarebbe forse stato meglio dare a Tre Joker la forma di una graphic novel? Possibile. La buona notizia è che siamo solo all'inizio e che due grandi cantastorie a fumetti come Geoff Johns e James Fabok hanno catturato la nostra attenzione. Il credito nei loro confronti è certamente aperto. Vedremo se potranno anche prorompere nella fragorosa e proverbiale risata di chi ride per ultimo e meglio di tutti.