Batman - Terra Uno vol. 2, la recensione

Abbiamo recensito per voi il secondo volume di Batman - Terra Uno di Geoff Johns e Gary Frank, edito da RW-Lion

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Nel Multiverso dell'attuale continuity DC Comics, meravigliosamente "catalogato" di recente da Grant Morrison nella sua miniserie Multiversity, c'è un universo nel quale i supereroi sono alle primissime armi, oltre che in numero sostanzialmente esiguo: quello di Terra-1. Qui, i primissimi Campioni dell'umanità apparsi sono stati dapprima Superman, e poi Batman, ai quali hanno fatto seguito i super-teenager noti come Giovani Titani e poi Wonder Woman (la quale esiste da moltissimo tempo, sebbene la presenza sua e delle altre Amazzoni è rimasta celata per millenni).

Il compito di plasmare il Cavaliere Oscuro di Terra-1, così come quello di tutto il suo mondo, andando a creare una nuova versione di quello che è forse il personaggio dei fumetti più conosciuto e amato di sempre, è toccato a Geoff Johns, sceneggiatore che ha fatto la storia della DC Comics degli ultimi quindici anni (almeno), tanto da divenirne l'attuale presidente e da essere attivamente impegnato, come vero e proprio architetto, nell'edificazione dell'attuale Universo DC a fumetti classico nell'era Rebirth, oltre che di quello cinematografico, il cosiddetto DC Extended Universe. Nel primo volume del Batman di Terra-1, abbiamo assistito alla nascita di un vigilante mascherato da pipistrello, desideroso far trionfare la giustizia nella sua corrotta città, Gotham, soffocata da troppo tempo da criminalità e corruzione, a partire dal sindaco Oswald Cobblepot, beffardamente noto anche come il Pinguino. Sotto la maschera e il mantello dell'Uomo-pipistrello non vi è altri che Bruce Wayne, rampollo di una ricchissima e nobile famiglia, rimasto orfano in tenera età, a causa delle azioni scellerate di un piccolo criminale che assassinò a sangue freddo i suoi genitori in un vicolo di Crime Alley. Rimasto segnato indelebilmente da tale tragedia, Bruce è cresciuto consacrando se stesso a un'ideale di giustizia assoluto, spinto unicamente dal desiderio di far sì che nessun altro bambino potesse subire il suo terribile destino, aiutato dal maggiordomo di famiglia, Alfred Pennyworth.

Se nel primo capitolo delle avventure del Batman di questa realtà alternativa abbiamo assistito all'esordio, talvolta persino goffo e stentato, del vigilante di Gotham, salvato per il rotto della cuffia proprio dal fido Alfred, in questo secondo volume la sfida si fa ancora più seria e pericolosa, quando un misterioso terrorista dinamitardo prende di mira dei comuni cittadini, apparentemente in modo casuale. Come prologo di ogni sua omicida azione, questo criminale è solito "giocare con le sue prede" sottoponendo loro alcuni intricati indovinelli, tanto da essere subito appellato come l'Enigmista, anche a causa della sua inconfondibile firma rappresentata da un punto interrogativo. Come se non bastasse, sembra che un mostro si aggiri nella Gotham sotterranea, con una particolare predilezione per i condotti fognari; inoltre, sembra anche che questa creatura che dilania le sue vittime (nutrendosene?) abbia le sembianze di un gigantesco coccodrillo antropomorfo: troppo allettante per i media non chiamarlo Killer Croc, diffondendo il panico in città.

Questa complicata situazione, che vedrà Batman impegnato contro una duplice minaccia, viene resa ancora più intricata dalle azioni del Procuratore Distrettuale di Gotham, Harvey Dent, il quale è disposto a tutto pur di portare ordine nelle strade (il che comprende l'eliminazione di Batman), arrivando a portare dalla sua parte il sindaco della città, sua sorella gemella Jessica Dent. Il Cavaliere Oscuro, ancora inesperto, privo di armatura e Bat-mobile, dovrà quindi dimostrare a se stesso in primis di essere davvero pronto a fronteggiare una sfida il cui coefficiente di difficoltà è quantomai alto.

La prima sensazione che si ha nel corso della lettura di Batman - Terra Uno vol. 2 è quella di divertirsi parecchio, avventurandosi nella mitologia di Batman in una chiave rivisitata, moderna e pop, grazie a una lettura dinamica e accessibile, il cui taglio è parecchio cinematografico come tempi e tecniche di narrazione. Nella creazione di questa storia, Johns non inventa nulla di sana pianta, ma rielabora un materiale di partenza molto sostanzioso in nuove iterazioni dei personaggi e delle loro interrelazione: abbiamo la sorella gemella di Harvey Dent (e forse un nuovo Due Facce?), un Enigmista più attuale, meno interessato ai suoi indovinelli e più pragmatico, un Killer Croc mostro sì, ma con un'anima (simile in questo alla versione vista di recente sul grande schermo in Suicide Squad), un Batman "meno perfetto" e conseguentemente più umano, e un Alfred in chiave action così come lo abbiamo imparato a conoscere anche nella serie TV Gotham.

E questa è solo la punta dell'iceberg, perché la storia non mancherà di riservare molteplici sorprese, specie in riferimento a un misterioso personaggio femminile classico del mondo del Cavaliere Oscuro. Il tutto scritto alla maniera di Johns, che prima di essere uno scrittore è un sincero appassionato, in grado di appagare sia il lettore più "nerd" che quello assolutamente neofita. Una sorta di "usato garantito" potrebbe obiettare qualcuno, forse a ragione, ma se di "usato" si tratta, è uno di quei pochi casi in cui questo si rivela un affare privo di "fregature".

Ai disegni di Batman - Terra Uno vol. 2 troviamo Gary Frank, artista che non ha certo bisogno di presentazione, nonché uno dei "fedelissimi" di Johns, il quale, con il suo solito stile iper-realista ed elegante, dal tratto piacevolmente vintage, regala pagine su pagine di altissima qualità, con una grafica sempre impeccabile, dove vi è grande attenzione al dettaglio e alla scorrevolezza dello storytelling. L'espressività dei volti, la pulizia e precisione delle anatomie e della loro chinesiologia viene poi elevata esponenzialmente dalle sapienti scelte cromatiche del colorita Brad Anderson.

In conclusione, le avventure della Terra-1 del Multiverso DC Comics ci stanno regalando storie piacevoli e appassionanti, belle rivisitazioni di miti classici in chiave moderna, nelle quali gli artisti possono sentirsi liberi di infondere il proprio estro, non costretti dalle rigide maglie della continuity canonica.

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